La Federciclismo evidenzia il lavoro svolto, l’ACCPI scrive al presidente della Repubblica: tutto molto bello ma quanto utile?
Con un articolo pubblicato sul proprio sito web (clicca qui), la Federciclismo mette in evidenza il lavoro svolto in favore della sicurezza dei ciclisti. Un articolo che sa di giustificazione per tutto quello che accade ogni giorno sulle strade italiane che vedono crescere gli incidenti anche mortali di ciclisti.


La Federciclismo parla di maggiore sicurezza raggiunta nella gare ma non riporta la morte del giovane Giovanni Iannelli, deceduto a causa di una probabile violazione delle normative da parte degli organizzatori della gara. Oppure di quanto accaduto al Giro Rosa tra l’indifferenza anche della vice presidente ACCPI Alessandra Cappellotto.
Ovviamente le iniziative di sensibilizzazione e di acculturamento messe in atto dalla FCI sono fondamentali, pregevoli e nobili ma che non stanno portando risultati concreti.

L’ACCPI, dopo essersi battuta, senza esito, per l’approvazione del disegno di legge n. 2658 il 16 marzo 2017 denominato “Salva Ciclisti” per modificare il codice della strada esistente, che comprende il rispetto pari a 1,5 metri da tenere sorpassando un ciclista e di altre giuste proposte, si rivolge direttamente al presidente della Repubblica Mattarella per mano di Marco Cavorso, delegato alla sicurezza dell’ACCPI e padre di Tommaso, ucciso a 13 anni dalla violenza stradale mentre stava pedalando sulla sua bici, per sollecitarlo affinché la politica approvi il DDL per la sicurezza dei ciclisti. Una lettera scritta con il cuore in mano, riportata da tutti i siti web e giornali online che potete leggere direttamente sul sito del sindacato cliccando qui

In tutta Europa rispettano e sostengono il ciclista e l’utilizzo della bicicletta. Ci sono vere piste ciclabili, velodromi all’aperto e al coperto, ciclodromi e cartelli lungo le strade che avvisano della presenza dei ciclisti obbligando gli automobilisti a sorpassare i ciclisti a coppia ad oltre 1 metro e mezzo di distanza. In Italia no!

Cicliste.eu chiede sicurezza e rispetto per il ciclismo
Ci sono tante iniziative pregevoli, oltre a quelle istituzionali, che sensibilizzano il rispetto della sicurezza stradale e dei ciclsti. Anche noi, nel nostro piccolo, promuoviamo il rispetto attraverso il team cicliste.eu ostiliomobili e siamo sempre disponibili a partecipare ad ogni iniziativa sociale e pubblicare i vari eventi organizzati in giro per la penisola ma, sommati a tutti gli altri non sembrano trovare il minimo riscontro. 

Oltretutto, mi spiace dire che l’usanza di presentare i Disegni di Legge per lasciarli marcire all’esame delle commissioni è una strategia consolidata dalla politica. Basti vedere il DDL AS 1996 sulle Modifiche alla legge 23 marzo 1981, n. 91 presentato nel 2015 e ancora in attesa di esame :D

Aspettiamo una improbabile presa di posizione del nostro stimato Presidente della Repubblica e dopo non ci rimane altro che solleticare ACCPI ad organizzare una grande manifestazione Nazionale in contemporanea in tutte le piazze Italiane, coinvolgendo tutti i ciclisti e cicliste, i loro team e tutte le associazioni che si battono per la sicurezza stradale. Visto che con la diplomazia non si ottiene nulla, si passi all’azione pacifica e concreta.

Voi avete altre idee, oppure continuiamo la conta del ciclisticidio?

Walter Pettinati

{media id=77,layout=blog} {media id=76,layout=blog} {media id=75,layout=blog}