Le cicliste Italiane sono chiamate ad una amara scelta: rimanere dilettanti nei Corpi di Stato e non partecipare al Women's World Tour oppure licenziarsi dai Corpi di Stato per rimanere dilettanti e partecipare alle prestigiose gare WWT?
Alessandra Cappellotto e Renato Di Rocco sapevano a cosa sarebbero andate incontro le nostre atlete ma nulla hanno fatto contro la giusta (a mio avviso) riforma dell’UCI.


L’Italia è l’unico paese (democratico) che continua a tenere le donne detenute nel dilettantismo (legge di Stato 91 del 23 marzo 1981); la Federazione ha però dribblato la legge permettendo il doppio tesseramento alle cicliste (Corpi di Stato – Team).
L’Europa investe sulla creazione di Team di ciclismo femminile e permette alle donne di fare attività professionistica.
L’UCI ha fatto una riforma esemplare che entrerà in vigore il 1 gennaio 2020 che “obbliga” lo sviluppo del ciclismo femminile.

La prima bomba è uscita con il comunicato emesso dalla Movistar che ha annunciato di non poter acquisire nel proprio organico la promettente Sofia Bertizzolo, per i motivi che riporto di seguito tradotti in italiano: “Le regole relative alla riforma WorldTour femminile dell'UCI , il cui team Movistar farà parte nel 2020, impediscono la coesistenza di due contratti di lavoro, che in pratica rende impossibile l'adesione di Bertizzolo a partire dal 1 ° gennaio 2020. Dopo aver esplorato tutte le possibili opzioni e l'impossibilità di combinare entrambe le situazioni, il team Movistar augura a Sofia il meglio.”

Un comunicato che parla chiaro: UCI non permette, ai Team WWT, i doppi tesseramenti. E questa norma vale per tutte le Italiane indistintamente dalla sede del Team.
Fonti certe mi riferiscono che solo l’Italia e il Lussemburgo accettano il doppio tesseramento ma se ad imporre il divieto è l’UCI? … che fine faranno le varie Paternoster, Longo Borghini e compagne della Trek e la campionessa Marta Bastianelli e Tatiana Guderzo passate, strategicamente, alla Alè Cipollini?

Per saperlo, con precisione, senza fidarsi del comunicato Movistar, ho inviato una mail alla segreteria dell’UCI per chiedere la parte della riforma che regola il doppio tesseramento. Nell’attesa di una loro risposta pubblicherò, con il prossimo articolo, un estratto della riforma UCI. Riforma che apprezzo moltissimo perché getta concretamente le basi per lo sviluppo del ciclismo femminile, ignorate dalla Vice presidente ACCPI Alessandra Cappellotto e dal presidente della FCI Renato Di Rocco.
Chiudo con una domanda: perché la Signora Cappellotto (ACCPI e CPA) non ha avvisato le cicliste Italiane del pericolo, lasciando la giovane e promettente Sofia Bertizzolo a subire la crudele verità emersa con il comunicato Movistar? … dopo ve lo dico con la richiesta di dimissioni di Cappello e Salvato dalla presidenza dell'ACCPI.

Walter Pettinati