The Cyclists’ Alliance, associazione che rappresenta le cicliste straniere, denuncia un grave fatto che riportiamo in originale. In breve, il sindacato si dice deluso per la decisione dell'organizzazione per aver escluso alcune importanti cicliste/Team solo perchè, nell'edizione 2013 della stessa manifestazione, protestarono, anche a noi di tutte le colleghe, per i problemi di sicurezza riscontrati durante le tappe.

 

Fu proprio la nostra Elisa Longo Borghini, in qualità di rappresentante in attività dell'ACCPI, a lamentarsi per le mancanze di sicurezza, chiedendo a Brunello Fanini di prendere le contromisure per evitare di annullare la tappa successiva come accadde nell'edizione precedente. L'italiana fu appoggiata da una volta schiera di nobili avversarie come Marianne Vos, Giorgia Bronzini ed Emma Johansson.

Una situazione simile, se non peggiore, si è verificata quest'anno durante il Giro Rosa ma la situazione è stata risolta con l'esclusione ingiusta di alcune cicliste. In questo caso The Cyclists’ Alliance sembra non aver espresso rimostranze. Anche la vice presidente ACCPI Cappellotto non intervenne. Oltretutto, si vocifera che le ragazze e le società che protestarono siano state zittite in maniera non proprio consona. Minacciate di essere escluse dalle prossime edizioni. (fonte l'uselin)
Sembra che questo sistema sia regolarmente utilizzato tanto che le società escluse senza motivo da una gara non reclamano e se ne fanno una ragione.

Naturalmente, io sono contrario ad escludere da una gara quelle cicliste/team solo perchè hanno protestato nell'edizione precedente. Queste ritorsioni sono in contrasto con la nostra democrazia ma, evidentemente, non contro le nostre abitudini e cultura.

Un altro problema da risolvere.
Un peso e due misure? Si chiudono occhi e orecchie per il Giro Rosa e si alza la voce contro il Giro di Toscana?

Sicurezza obbligatoria
Si lotta e si manifesta per la sicurezza stradale e poi siamo proprio noi ad ignorarla con l'organizzazione delle gare ciclistiche?
Non ci siamo proprio.

Organizzare una gara oggi è una vera mission impossible, tra costi, permessi inutili e staff qualificato, i costi salgono virtigiosamente e senza aiuti si rischia di dar vita a gare senza la dovuta sicurezza oppure perderle dal calendario.
Io penso che tutte le gare dovrebbero essere supportate con fondi pubblici, vista la diminuzione di sponsor, preservando gli storici organizzatori. Sarebbe troppo facile e ingiusto che il prossimo Giro Rosa lo organizzasse RCS mettendo fuori il mitico Rivolta.

Per concludere, sollecito l'amico Brunello Fanini a rivedere la sua posizione, comprendere le giuste motivazioni mosse dalle cicliste nel 2013 che non ebbero, forse, la sensibilità di valutare le loro rimostranze che offesero, involontariamente, il memorial della figlia. Guardiamo avanti. Il ciclismo è libertà, deve unire tutti sotto il cielo e non dividere.

Spero di vedervi tutti abbracciati alla partenza, escluse comprese con Brunello sorridente che esclama il suo ... è tutto un filme!

Walter Pettinati

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