Martina è una quindicenne friulana che inizia ad andare in bici all'età di 11 anni nella categoria G6. All'inizio ha avuto delle difficoltà ad abituarsi alla bici e alla fatica. Pian piano, con l'aiuto del padre, ex ciclista e direttore sportivo, riesce a trovare un'intesa e la passione per le due ruote prende il sopravvento. L'ho contattata ed è stata felice di rilasciare un'intervista per cicliste.eu

"Non è stato per niente facile - dice Martina - iniziare in una categoria dove sono già tutte abbastanza forti e con la passione nel cuore. 

Ho iniziato grazie a mio padre, mi raccontava tutte le sue vittorie: regionali, provinciali, gare in linea e crono. Insomma, questi suoi racconti mi hanno spinto ad iniziare uno sport del quale tutt'ora ne sono innamorata
Il primo anno l'ho passato a conoscere la bici ed a misurare la fatica.
Ero in una squadra maschile e quindi le amicizie erano poche e nulle. Durante le gare mi trovavo con le ragazzine della mia categoria (molte delle quali le ho ritrovate in squadra da esordiente) è chiacchieravamo. Penso che loro siano state uno dei motivi per il quale abbia continuato fino a dove sono ora.

Il mio 2 anno, ho cambiato categoria (esordiente di 1° anni) e quindi squadra (Valvasone) dove mi sono trovata in sintonia con quasi tutte le compagne, a parte con una persona in particolare: Victoria, ma dopo tanti litigi ho scoperto una persona fantastica ed è quindi diventata una parte fondamentale di me. Tutt'ora infatti è la mia migliore amica.

Il secondo anno da esordiente l'ho passato con delle turbolenze, forse perché c'erano problemi con gli allenamenti e litigi con le compagne, e quindi sono finita per non allenarmi più e a dire ai miei genitori: vado a fare allenamento e invece mi sedevo su un prato vicino a casa e piangevo.
Vedevo la mia passione svanire ed ero delusa dal comportamento di alcune persone. Verso maggio la mia migliore amica ha avuto dei problemi fisici e a dovuto smettere per alcuni mesi e questo fatto ha influito sul mio rendimento. Mi sono chiusa in me stessa e, se prima riuscivo a finire la gara bene, stando davanti, non riuscivo nemmeno ad arrivare a metà gara. 

Sono arrivata al punto di non finire nemmeno la stagione, fermandomi verso agosto. Nei mesi nei quali correvo ancora avevo fatto amicizia con alcune ragazze di una squadra: UC.CONSCIO PEDALE DEL SILE dove ho trovato 5 fantastiche ragazze che mi hanno sempre voluto bene e tuttora me ne vogliono.
Ho passato le mie domeniche 2017 con una squadra che non era la mia, eppure sentivo un legame con loro che non saprei descrivere ... a fine stagione mi fecero la proposta di entrare a far parte della loro squadra.

Supplicai mio padre a lasciarmi andare.
Sarei stata con persone che mi avrebbero voluto bene veramente. Dopo mesi di supplica riuscii a convincerlo.
Oggi faccio parte della squadra più bella del mondo, non potrei chiedere di meglio. Mi hanno aiutato a recuperare la mia forma fisica di una volta, facendomi scoprire il mio lato da mezza scalatrice, che riguardando agli anni passati, alla sola vista di una salita, prendevo la bici e tornavo indietro.

Adesso che sono allieva, spero di poter dare il meglio di me. Ringrazio la mia fantastica squadra e le mie compagne per tutto quello che hanno fatto per me, ma soprattutto, la persona che devo ringraziare di più è mio padre, il quale ha sempre creduto in me, anche quando gli altri non lo facevano e mi ha permesso di seguire la mia strada. "

Innanzitutto, ci dici cosa pensi di questo sport ?
"Penso che sia uno sport molto faticoso dal punto di vista fisico che mentale. È uno di quegli sport che se non ci sei con la testa non vai, dove l'essere concentrati penso che sia una delle carte vincenti di un ciclista.

Se non si é concentrati quali rischi potresti trovare durante una gara o comunque in un allenamento su strada ?
"Le gambe non vanno. Devi avere la concentrazione e la forza di volontà necessaria per poter dire: ok ce la faccio. Il vero ciclista, non è tutto gambe e potenza. La cosa principale è la testa, perché senza di quella non sarai mai in grado di andare avanti. È uno sport per pochi.

Perfetto !! Ora dimmi, quale spazio occupa il ciclismo nella tua vita ?
Diciamo che se non occupa il 100%, ne occupa sinceramente l'80%.
Sono sempre fuori, più o meno tutti i giorni. Come minimo 3\4 volte a settimana. Gli allenamenti variano dalla categoria. A me il ciclismo "tira via" quasi 10/ 15 ore a settimana.

A tal proposito, ci racconti come viene distribuita la tua settimana di allenamenti??
Il lunedì di solito faccio un giretto di scarico, giusto per smollare lo stress e le gambe;
Il martedì invece, come un po' tutte... si fa distanza. Ossia dai 70 ai 100 km che ti portano via almeno 5 ore;
Il mercoledì si fa 2 orette di scarico;
il giovedì solitamente si lavora sulla potenza e agilità di gamba, facendo volate e ripetute. Anche lì 2/3 ore;
il venerdì si fanno 50 km agili (2 ore) è il sabato io solitamente sto ferma e pulisco la mia bici.

A differenza degli altri sport che hai praticato, quali emozioni ti regala il ciclismo ?
Sicuramente la soddisfazione dei progressi. È più che altro personale come cosa. Ovviamente sono importanti anche i piazzamenti e le vittorie, ma penso che una delle cose più belle sia quella di lavorare per la squadra, facendo gioco di squadra, magari vedendo che dopo tanta fatica qualche tua compagna lotta la vittoria. È sempre una gioia e qualche lacrima scappa.

Chi é il/la tuo/a idolo/a in questo sport ?
Mio padre. Lui è il mio idolo da quando ero piccola. Devo dire che è grazie a lui che io ho iniziato.

Il legame con tuo padre.. é grazie a lui se il ciclismo é diventato così importante !! Come potrai ricambiare tutto questo ?
Non penso che queste cose si possano ricambiare. L'unica cosa che vorrei fare per ringraziarlo è dedicargli una vittoria. Penso che sarebbe il regalo più bello.

Cosa ti spinge a dare sempre il massimo in ogni gara ?
La competizione! Penso sia quella, dimostrare agli altri la bravura.

Oltre al ciclismo, quali sono le tue aspirazioni future nella vita?
Diventare veterinario, quello è il mio più grande sogno. Penso da sempre.

Wow, raccontaci qualcosa di più..
È da quando ho 5 anni che ho la passione per gli animali, forse perché ci sono nata e cresciuta assieme. Penso sia proprio per quello, infatti frequento il liceo scientifico e sono al 2 anno

Qual é la tua materia preferita o nella quale ti impegni di più ?????
Chimica e fisica, le materie più difficili ????

Torniamo al ciclismo qual é il sogno di una ciclista ?
Probabilmente arrivare a risultati. Arrivare a fare gare importanti e correre con le professioniste.
Se tu noti, sono davvero poche le cicliste donne che continuano dopo la categoria allieve. Sono molte poche quelle che arrivano alla categoria juniores.

Tu pensi di continuare ?
Sinceramente parlando no. Penso di finire questa categoria e poi basta. Per i pericoli che procura il ciclismo e per lo spazio che occupa.

Cosa si potrebbe fare per salvaguardare i ciclisti, le cicliste e gli appassionati ?
Sicuramente delle strade dove allenarsi. La strada è troppo pericolosa. Molti ciclisti lasciano la vita sull'asfalto per colpa di guidatori pericolosi o non attenti.
Ti racconto una mia esperienza successa mercoledì: eravamo su una strada e avevamo precedenza. Una macchina da sinistra (ferma allo stop) ha attraversato di colpo, e noi abbiamo dovuto inchiodare per evitare un incidente. La vita dei ciclisti è molto sottovalutata perché si pensa che la strada sia solo degli automobilisti.
Pensa che ancora oggi non è stata approvata la legge che dovrebbe imporre agli automobilisti di mantenere la distanza di due metri in caso di sorpasso.

Come potresti dare il tuo contributo per salvaguardare di più queste persone che ogni giorno mettono a rischio la propria vita ?
Sinceramente non posso fare nulla. Bisognerebbe avere una determinata posizione è far approvare questa proposta di legge!

Nella tua carriera hai mai avuto incidenti più gravi ?
No, per fortuna no!

Per praticare a pieno il ciclismo, quali sono i consigli che dai alle ragazze che vogliono iniziare ?
Non c'è un periodo specifico per iniziare. Ma io consiglio di iniziare presto. Giusto per abituarsi a conoscere la bici e la propria potenza fisica. E sicuramente per conoscere a gradi la fatica che ci aspetta in questo sport.

Sei mai stata delusa da questo sport ?
Si, assolutamente. Il 1 anno si .

Per quale motivo? per colpa delle compagne?
No, non per le compagne. Il 1° anno ero in una squadra maschile. Non avevo amiche e avevo una forma fisica molto diversa da come sono ora e non mi sono trovata bene.

Descrivi con 3 parole il ciclismo ?
Pericoloso, emozionante, unico!

Ringrazio Martina per averci fatto conoscere la sua storia e aver risposto con spontaneità alle mie domande.

Chiara Rinaldi