Si parla tanto di sicurezza e di sostegno alle vittime, si decanta tanto la riduzione dei costi dei tesseramenti e di attività etc etc e poi, andando a leggere i nuovi accordi pattuiti tra Federciclismo & Unipol (art.2), mi ritrovo a prendere nota che le franchigie sono lievitate nel silenzio più assordante. Scorrendo le pagine (11-12) cado sull'Art.4 - Esclusioni e con mera sorpresa leggo, sotto il punto "J) - disturbi mentali o psichici in genere, ivi compresi i comportamenti nevrotici" che i ciclisti professionisti non sono coperti salvo le convocazioni con le rappresentative Nazionali.

 

Certo i professionisti sono coperti dagli accordi con le loro società ma perchè escluderli in caso di incidente da una doppia copertura?
Sono andato a spulciare l'accordo per fare una comparazione con le polizze ASI, ente di promozione sportiva al quale mi sono affiliato, dopo essere fuggito dalla FCI. La sorpresa è stata allucinogena!

Veniamo al fatto incriminato:

Relativamente ai sinistri di invalidità permanente si precisa che la liquidazione dei danni avverrà con l'applicazione di una franchigia, come di seguito:

  < giugno 2020 > luglio 2020
Sinistri avvenuti in gara: 6% 7%
Sinistri avvenuti in allenamento 7%  8% 
Sinistri in gara e allenamento Elite e Master 4%  7% 
Gara Junior e Under 23  4%  4% 
Allenamento Junior e Under 23  4%  3% 

Gara: giovanissimi, esordienti, allievi

4% 3%


Fino a giugno 2020 la copertura per la cat. Giovanissimi, Allievi, Esordienti, Juniores e Elite era fissa al 4%
C'è una diminuzione di 1 punto percentuale per le categorie giovanili: Giovanissimi, esordienti e allievi.
Scende di 1 punto il sinistro in allenamento Juniores/Elite e rimane invariata nei sinistri in gara 4%
Salgono di 1 punto percentuale le franchigie di tutti gli altri tesserati coperti dalla polizza
Salgono 3 punti percentuali la franchigia dei sinistri subiti in allenamento e in gara per le categorie Elte e Master.

E che dire del "servizio" che viene fatto ai Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (residenza italiana) regolarmente inquadrati con la legge 91/81 e tesserati con FCI che corrono in squadre straniere?
lo sanno all'ACCPI che quei ciclisti non sono coperti e non hanno un'eventuale rimborso Inail (Inps). Perche!?!?
Eppure sono lavoratori a tutti gli effetti e Cittadini Italiani.

Anche in questa vicenda l’ACCPI non fa nulla e non “scoperchia” il vaso di Pandora. Perché la Federciclismo non tutela!?!? Mah....

Non c'è che dire, un bel lavoro il giochetto delle franchigie, meglio diviso e specificato in base alle percentuali delle statistiche degli incidenti. Il tutto sotto il silenzio, come al solito, del sindacato ACCPI che dovrebbe tutelare la sicurezza e sostenere gli atleti e atlete.
Bravi, vi meritate un applauso. Ma solo 1. Provate, forse vi renderete conto della vostra inutile presenza in sella al sindacato più storico e glorioso di tutti i sindacati sportivi.

Il titolo mi è stato ispirato da un articolo della Federciclismo che recita: "Attività amatoriale, calano i costi e aumentano i servizi". Peccato che non si ha l'onesta intellettuale di far presente ai team le chicche sopra riportate...

Walter Pettinati

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Polizza infortuni < 2020 {jd_file file==2}
Polizza infortuni > 2020 {jd_file file==3}