Dal 1° gennaio 2018 è entrata in vigore la Legge Finanziaria 2018 che prevede un fondo di sostegno del potenziamento dello sport italiano, includendo la tutela della maternità delle atlete non professioniste e la realizzazione di eventi sportivi femminili di rilevanza nazionale e internazionale.

3 gennaio 2018 - Nell’immobilità giuridica totale che caratterizza il mondo sportivo femminile Italiano, fa capolino, alla lettera d) comma 369 dell’articolo 1 della Legge dello Stato 27.12.2017 n. 205 (Legge di Bilancio 2018 - Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020), un fondo a sostegno del potenziamento dello sport italiano che prevede, tra le altre cose, il sostegno della maternità delle atlete non professioniste.


Le modalità
Alle le donne dello sport italiano sarà dedicata una quota del fondo complessivo “pari a 12 milioni di euro per l'anno 2018, a 7 milioni di euro per l'anno 2019, a 8,2 milioni di euro per l'anno 2020 e a 10,5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021.”
La cifra e le modalità di utilizzo dell’importo annuale verranno disposte entro il 28 febbraio di ogni anno con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con gli altri Ministri interessati.

Uno sguardo al mondo del professionismo
Un trafiletto nella lunga serie di pagine della norma che suona come uno squarcio nel torpore deciso a tavolino ormai 37 anni fa, quando venne emanata la Legge n. 91 del 23.05.1981. Norma che all’articolo 2, demanda al CONI, in collaborazione con le Federazioni Sportive, l’individuazione delle discipline sportive professionistiche.
Cosa che venne fatta, ufficializzando inizialmente sei sport, diventati negli anni solo quattro: il calcio, il golf, il basket (solo categoria A1) e il ciclismo... naturalmente solo nel settore maschile!
E altri sport?
Ma soprattutto, le Donne??
Tutte dilettanti... per legge!

La tutela della maternità: il diritto conquistato delle escluse
Se da una parte da anni si impedisce giuridicamente alle donne di scegliere la propria carriera professionale, negando loro l’accesso all’unica Legge Statale che regola il mondo del professionismo sportivo per quel che riguarda, non solo i rapporti con le società, ma anche la previdenza sociale, l’assistenza sanitaria e l’accesso al sistema pensionistico, dall’altra dal 1° gennaio 2018 ogni atleta (non professionista) acquisirà il sacrosanto diritto di essere tutelata come mamma.
Tutela che sarebbe necessaria se si togliesse dalle porte del professionismo il cartello con la scritta “RISERVATO”?

Ancora le donne protagoniste
Ed è ancora dedicata alle donne la scena della Finanziaria 2018.
Lo stesso comma 369 alla lettera f), infatti, prevede che il «Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano» sostenga la realizzazione di eventi sportivi femminili di rilevanza nazionale e internazionale.

Due passi verso la conquista?
Dopo anni di discriminate silenzio, sembra che lo Stato abbia aperto gli occhi....
E se quelle due lettere di un comma tra i tanti fossero finalmente i due primi passi per spalancare finalmente quelle maledette porte chiuse a chiave?
Se fossero veramente lo slancio per la volata, il calcio, la schiacciata, l’accelerata, il colpo o la mossa decisiva capace di mettere la parola fine alla storia di discriminazione che continua ad affliggere il mondo sportivo del nostro Paese?
Se si fosse appoggiata la punta della penna per mettere delle grandi X sopra a parole come “esclusiva”, “nicchia”, “eletti”, che fanno a pugni con il rispetto, con i valori e gli insegnamenti che lo sport insegna sin da piccoli?

Certo è che il lato rosa di un mondo aspetta, con quel miscuglio di speranza e curiosità, il prossimo 28 febbraio.

Ilenia Milanese
cicliste.eu


Legge dello Stato 27.12.2017 n. 205 - Legge di Bilancio 2018
(G.U. 29.12.2017 n. 302)
Parte I - Sezione I: Misure quantitative per la realizzazione degli obiettivi programmatici
Articolo 1 - comma 369
“Al fine di sostenere il potenziamento del movimento sportivo italiano e' istituito presso l'Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri un apposito fondo denominato « Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano », con una dotazione pari a 12 milioni di euro per l'anno 2018, a 7 milioni di euro per l'anno 2019, a 8,2 milioni di euro per l'anno 2020 e a 10,5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021.
Tali risorse sono destinate a finanziare progetti collegati a una delle seguenti finalita':
a. incentivare l'avviamento all'esercizio della pratica sportiva delle persone disabili mediante l'uso di ausili per lo sport;
b. sostenere la realizzazione di eventi calcistici di rilevanza internazionale;
c. sostenere la realizzazione di altri eventi sportivi di rilevanza internazionale;
d. sostenere la maternita' delle atlete non professioniste;
e. garantire il diritto all'esercizio della pratica sportiva quale insopprimibile forma di svolgimento della personalita' del minore, anche attraverso la realizzazione di campagne di sensibilizzazione;
f. sostenere la realizzazione di eventi sportivi femminili di rilevanza nazionale e internazionale.
L'utilizzo del fondo di cui al presente comma e' disposto con uno o piu' decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro il 28 febbraio di ciascun anno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con gli altri Ministri interessati.
Al fine di consentire il pieno ed effettivo esercizio del diritto alla pratica sportiva di cui alla lettera e), i minori cittadini di Paesi terzi, anche non in regola con le norme relative all'ingresso e al soggiorno, laddove siano iscritti da almeno un anno a una qualsiasi classe dell'ordinamento scolastico italiano, possono essere tesserati presso societa' o associazioni affiliate alle federazioni sportive nazionali, alle discipline sportive associate o agli enti di promozione sportiva, anche paralimpici, senza alcun aggravio rispetto a quanto previsto per i cittadini italiani.”