La ciclista veneta, grazie ai nuovi dirigenti ed ex ciclisti professionisti, ha iniziato a credere in se stessa e i risultati si sono visti da subito. "Guardando indietro mi dico: cos'ho fatto in questi 13 anni?".
L'ho intervistata dopo la rovinosa caduta in cui ha riportato la frattura scomposta della clavicola per chiederle di raccontarmi la sua trasformazione, la caduta (quando era al comando dell'Omnium di Ginevra) che le ha negato una bella e possibile vittoria internazionale e ne è uscito un racconto molto interessante che vi sottopongo con piacere.

 

Era martedì 27 novembre quando ho deciso, insieme al mio preparatore Gabriele, di provare a fare sul serio. Decisione maturata grazie al mio nuovo team “T RED Factory Racing” dove avrò nuove opportunità ed occasioni per mettermi in gioco.

Si decide di puntare sulle gare su pista.
Ho poco più di un mese e mezzo per arrivare a Grenchen, il 17 gennaio, pronta per la mia prima esperienza internazionale all’estero su pista.
Sono due gli appuntamenti UCI, entrambi Omnium:
1) "Life is an Omnium" a Grenchen;
2) "Grand Prix Metterler" a Ginevra.

Sono entusiasta e motivata a dare il 120% dal primo all’ultimo secondo di ogni singola giornata, ci credo, voglio farlo.

Per prepararmi volo da sola in Sicilia
Riesco ad andare in Sicilia due settimane per potermi allenare al velodromo di Noto (l’unico in Italia agibile in questo periodo dell’anno) vado da sola, io, le mie bici ed i miei sogni ancora lontani. Però li trovo più di una semplice famiglia, riesco ad allenarmi bene e grazie al clima ma soprattutto grazie alle innumerevoli persone che, pur vedendomi per la prima volta, non mi hanno mai fatto mancare nulla, anzi. Credo non le ringrazierò mai abbastanza.
Tornata a casa so che ora ho ancora qualcuno in più che crede in me, sono felice.

Il tempo passa e mentre continuo a lavorare per il mio obiettivo decido di partecipare a qualche gara di ciclocross, per divertirmi un po’.
La mia famiglia ed il mio team mi appoggiano in tutto ed io e la mia meravigliosa TRED riusciamo anche a portare a casa un ottimo 8° posto al campionato italiano all’idroscalo di Milano.

Arriva il momento di partire per la Svizzera, so di aver fatto tutto quello che potevo e dovevo. Sono pronta.

Prima giornata di gara a Grenchen c’è anche la nazionale italiana con Consonni, Frapporti, Guderzo e Manzoni. 
Iniziano le gare e le mie sensazioni sono ottime, ci sono due tre ragazze che vanno davvero forte, ma non sono poi così lontane, l’unica differenza è che loro possono contare su un minimo di gioco di squadra mentre io posso contare solo sulla mia testa e sulle mie gambe.
Mi diverto davvero tanto e corro per vincere, per essere la mia prima gara internazionale sono davvero contenta, ho lavorato bene, e sono qui a giocarmela.

A Grenchen conquisto un buon 9° posto, utile a darmi fiducia e tanta esperienza acquisita dai giochi di squadra delle avversarie;

Nel weekend mi aspetta un Omnium di 2 giorni sulla pista di Ginevra: vinco la prima gara, ci sono, era da anni che non mi sentivo così, vinco ancora, ed alla fine della prima giornata sono la leader!

Un po’ di agitazione, onore, emozione ed un pizzico di timore mi accompagnano all’inizio della seconda giornata dove le sensazioni però sono quelle del giorno prima, mi sembra tutto così perfetto, un sogno.. testa e gambe mi ascoltano come mai prima.

Si parte in testa alla classifica, troppo bello per essere vero. Si inizia a girare e mi trovo a terra, cerco di rialzarmi, voglio ripartire, ma il dolore mi trattiene, vedo le mie avversarie continuare a girare.. perché non sono sopra la mia bici?
Il sogno è diventato un incubo, sono caduta per mano altrui, è una gara, capita, ma io volevo continuare a lottare per vincere.

Il referto parla chiaro: frattura scomposta della clavicola, realizzo che non posso tornare in pista a girare, sono triste ed arrabbiata, ma al tempo stesso serena perché ho preso coscienza delle mie possibilità.

In classifica sono terminata all'8° posto, nonostante, saltando le ultime 3 gare avessi perso 60 punti a disposizione. Ma non importa, adesso so che Francesca Selva, ha ancora tanto da dare. Che Francesca Selva ha realizzato che può competere ad alti livelli. Questo stop sarà solo una rampa di lancio per andare a raggiungere i suoi sogni!

Quindi oggi martedì 22 gennaio mi ritengo motivata, almeno il doppio di quanto lo ero quasi due mesi fa. Tornerò, come prima, più di prima.

Auguro alla nuova e determinata Francesca una pronta guarigione e di continuare a fare la ciclista sul serio per capire le sue potenzialità e raggiungere tutti gli obiettivi in cui crede.

Walter Pettinati