Ancora belle notizie in casa Vallerbike dalla 3a prova del Giro d’Italia Ciclocross di Lignano Sabbiadoro (UD), infatti in una giornata difficile per le condizioni meteorologiche e un percorso sicuramente non facile, Gaia Realini si è resa autrice di un’altra bellissima prestazione che l’ha vista tagliare il traguardo al 5° posto assoluto nella gara Donne Junior ed Élite e prima proprio tra le Donne Junior, confermandosi leader della classifica delle giovani.


Già dalla vigilia concorrenti e tecnici l’hanno definito ‘un percorso stile belga’ con numerosi tratti da fare a piedi, sali e scendi, contropendenze, sabbia ma anche tratti veloci su cui spingere, sicuramente diverso da quello a cui siamo abituati in Italia, ciò, unito al brutto tempo, ha reso la gara ancora più difficile e impegnativa, infatti la pioggia è caduta in maniera copiosa fin dalla mattina rendendo il percorso davvero fangoso.

Dopo una partenza in cui Gaia si è portata subito con le prime, ha svolto la maggior parte della sua prova tra la 4a e la 6a posizione, giungendo alla fine 5a assoluta e infliggendo distacchi importanti alle avversarie coetanee. Dopo il 3° posto assoluto di Sengallia e il 4° di Sappada, Gaia è al 3° posto della classifica generale per la categoria femminile e al 1° per quella delle giovani, riservata alle Donne Junior, e veste ancora la maglia bianca di Leader di questa graduatoria.

Grande soddisfazione nelle sue parole “Sono molto contenta della gara di oggi perché non era facile, questi sono i percorsi che mi piacciono di più ma confrontarsi con atlete più grandi di un certo livello, come la mia compagna di squadra su strada Francesca Baroni, che oggi ha stravinto, non è mai facile e quindi sono soddisfatta di quello che sono riuscita a fare. Vorrei fare un ringraziamento particolare, oltre alla mia famiglia e alla mia squadra, che mi supportano sempre, alla famiglia Masciarelli nelle persone di Palmiro, Francesco, Andrea e Simone che da anni mi supporta in ogni fase di questa attività, dagli allenamenti alle trasferte, che, per noi che veniamo da Pescara in Abruzzo, non sono mai brevi o leggere da affrontare (anche oggi 700 km).”