Oggi alle ore 14:00, con la crono squadre, parte il 31° Giro d’Italia di ciclismo femminile, detto Giro Rosa ma non per le pari opportunità concesse alle ragazze del ciclismo.
Nonostante che l’UCI abbia obbligato almeno la trasmissione in diretta streaming delle gare Women’s World Tour, il Giro d’Italia, la gara a tappe più importante a livello Internazionale, sarà visibile solo in differita. Prima su pmgsport.it (16:45):, dopo su Rai Sport (19:00) , trasmetteranno in differita ogni tappa con uno sperpero di soldi con i quali si poteva fare la diretta streaming.


Il tutto nel silenzio più assordante.
La Federciclismo, ha pubblicizzato la differita su Rai Sport, ignorando il servizio streaming, di ottima qualità, di pmgsport.it.
Il sito ufficiale del Giro Rosa addirittura non ha dato notizia di come e dove si possono seguire le tappe in TV.
Vergognosamente muto il Sindacato di Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI) che, come sempre, non prende posizione a tutela delle proprie associate e del ciclismo femminile.
Silenzio assoluto anche di tutti i siti web e testate giornalistiche dedicate al ciclismo.

Voce fuori dal coro è cicliste.eu che sollevando il problema diventa un problema. Come anche in passato su altre tematiche ignorate dalla Federciclismo e dall’ACCPI.
Il tutto, naturalmente, a discapito dello sport femminile.

Questa volta punto il dito anche verso i Corpi di Stato, (finanziati dai cittadini) che non prendono posizione e che si limitano solo ad accogliere una piccola parte di ragazze come dipendenti per farle praticare il ciclismo come se fossero professioniste (In Italia è proibito dalla legge di Stato avallata dalle Federazioni L.91).
E ai Team privati che fanno sacrifici e che potrebbero utilizzare gli ascolti di una diretta RAI, chi ci pensa?
Non vi sono bastati i record di ascolti che hanno ottenuto le “Ragazze Mondiali” del calcio femminile con uno share di oltre il 35% a partita? E nel calcio non si è ancora vinto nulla.
Nel ciclismo che abbiamo le ragazze più titolate al Mondo, perchè si continuano ad ignorarle?
Siamo forse circondati da Enti e persone che spudoratamente pensano solo a se stessi, compreso le cicliste più autorevoli?
Perché nessuna protesta?

A volte mi chiedo perhè continuare a lottare per chi pensa egoisticamente per se, e se ne frega del lavoro che potrebbe fare un giornalista (anche per loro) che cerca di dare notizie equilibrate guardando le dirette delle gare.
Se poi pensiamo che il nostro presidente federale Di Rocco è anche vice presidente UCI e che la responsabile del ciclismo femminile ACCPI è responsabile anche del sindacato internazionale CPA, scopriamo che il controllato e il controllore sono la stessa persona...

Buon Giro d'Italia Rosa anche a tutti voi che continuate a discriminare lo sport femminile.

Walter Pettinati