Cari lettori di Cicliste.eu oggi torna un nuovo articolo della rubrica a ruota libera con... protagonista dell’intervista di oggi è Elisa Balsamo, astro nascente del movimento ciclistico femminile italiano.
Come è iniziata la tua passione per la pista?
La mia passione per la pista è iniziata quasi per caso perché quando ero esordiente dopo aver ottenuto qualche buon risultato su strada, sono stata chiamata dal comitato regionale a seguire alcuni allenamenti in pista e da li mi è piaciuta moltissimo e non ho mai smesso di andarvi.


Dopo aver ottenuto numerosi titoli italiani su pista in discipline di gruppo ed anche veloci, hai deciso di specializzarti nel settore endurance; qual è la motivazione alla base di questa tua scelta?
In realtà non è stata una vera e propria scelta, ho seguito più che altro le mie caratteristiche fisiche. È vero, sono una ragazza con un buon spunto veloce ma non sono una velocista da pista, quindi le mie caratteristiche fisiche mi hanno portato a scegliere questa strada.

Nonostante la tua giovane età, hai già debuttato ai mondiali su strada lo scorso settembre nella prova riservata alle elite ed allo stesso modo su pista, ai mondiali tenutisi in Olanda. Come hai vissuto queste esperienze?
Sono sicuramente state due esperienze molto importanti soprattutto perché correre un mondiale su strada da primo anno non è proprio così semplice; vedere come funziona la dinamica della nazionale maggiore rispetto a quella junior è stato molto interessante. Per quanto riguarda la pista entrare a far parte del quartetto Elite per me è stato davvero bellissimo, penso abbia rafforzato ancora di più la mia passione per la pista.

A parer tuo, a livello mondiale, non sarebbe più efficace inserire una categoria intermedia tra donne juniores e donne elite in modo da “ammortizzare” il cambio di categoria?
Sarebbe importantissimo inserire una categoria U23 anche a livello mondiale femminile; qualcosa sicuramente si sta muovendo perché agli ultimi campionati europei su strada è stata inserita questa
categoria intermedia. Questo significa che qualcuno o comunque un gruppo di persone stanno pensando ciò di cui stiamo discutendo noi ora. Non mi stupirei se la categoria U23 venisse inserita tra qualche anno anche a livello mondiale. Probabilmente non basterebbero solo i campionati europei e mondiali dedicati a queste categorie ma servirebbero delle competizioni internazionali riservate ad esse,ma comunque qualcosa si sta muovendo e questo fa ben sperare.

Spesso la foga nell’allenarsi e nel dimostrare il proprio potenziale porta giovani atlete a “bruciare” le proprie tappe di crescita. Che consiglio daresti a riguardo?
Dal mio punto di vista questo a volte capita e probabilmente avviene perché preparatori che allenano gli uomini allenano anche le donne senza rendersi conto che la mole e la tipologia di lavori non sono uguali per entrambi i sessi. Poi è importante ricordare che i risultati che contano veramente sono quelli che si ottengono nella massima categoria; è inutile “spremersi” per ottenere il miglior risultato possibile da junior se poi non si ha più nulla da dire nella categoria superiore.

La madison femminile è stata da poco introdotta all’interno delle competizioni UCI eppure sembra essere molto adatta alle tue caratteristiche e a quelle delle tue compagne di nazionale. Cosa ci puoi dire a riguardo?
Fin da quando ero piccola ho sempre sognato che la madison venisse inserita anche a livello femminile, lascio immaginare la gioia provata nel momento in cui questa è diventata realtà. Correre la madison mi piace moltissimo, abbiamo corso molto ultimamente e penso di essere migliorata in questa disciplina. Ritengo però che per poterla correre al meglio sia necessario gareggiare almeno un paio di anni, in modo da essere preparate ad affrontare al meglio ogni situazione di gara. Indubbiamente stiamo creando una buona intesa all’interno di un gruppo piuttosto ristretto di ragazze che possono correre la madison perché serve avere delle caratteristiche fisiche adatte ad essa ma soprattutto bisogna avere tecnica.

Quali sono i tuoi obbiettivi per il 2018 e per il futuro?
Sicuramente il mio primo obbiettivo sono i campionati europei di Glasgow, poiché sarà con questa competizione che inizieranno ad accumularsi i punti per qualificare le prossime olimpiadi. Poi per quest’inverno mi impegnerò a fare bene anche nelle prove di coppa del mondo e in tutte le competizioni nelle quali prenderò il via.

Gloria Manzoni