Dopo l’intervista ad Elena Bissolati è il turno della sua compagna di nazionale e di velocità olimpica Miriam Vece.La portacolori del team Valcar PBM ci racconterà la sua esperienza internazionale su pista e gli obbiettivi futuri.
Grazie intanto per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Partiamo dal resoconto della scorsa stagione su pista con la nazionale: il bilancio dal tuo punto di vista è negativo o positivo?

<< Grazie a voi, è un piacere contribuire nel dar voce al ciclismo rosa su pista. Direi che il bilancio è più che positivo.  L’ultima parte di stagione è stata molto impegnativa, dato che ho partecipato a quattro coppe del mondo delle cinque in calendario. Mantenere una buona condizione dall’europeo su pista a Berlino al mondiale conclusosi a inizio marzo in Olanda non è stato facile ma sono soddisfatta dei risultati ottenuti.>>

Ci puoi elencare velocemente i risultati migliori che hai ottenuto in coppia con Elena Bissolati e quale di questi vi ha dato maggior soddisfazione?
<< In realtà penso che tutti i risultati ottenuti in coppia con Elena siano stati più che buoni . Ritengo che riuscire a concludere tutte e quattro le coppe del mondo nelle prime dodici per quanto riguarda la velocità a squadre sia un buon punto di partenza. Siamo consapevoli del fatto che ci sia ancora molto lavoro da svolgere in funzione delle prossime competizioni e che il nostro crono debba ulteriormente essere abbassato, ma sono fiduciosa e spero di vedere un piccolo miglioramento già ai prossimi campionati europei U23.>>

Le particolari e diverse caratteristiche proprie di ogni singola pista possono influire sul tempo finale di una prova?
<< Sicuramente si. Se si guardano per esempio i tempi delle quattro coppe del mondo disputate, tutti sono abbastanza simili, lo scarto cronometrico tra le diverse prove si aggira tra i tre e i quattro decimi. Anche se possono apparire pochi in realtà quei tre decimi di secondo possono valere il superamento o meno delle qualifiche.Penso che a parte la pista di Berlino, dove abbiamo disputato l’europeo elite ed abbiamo ottenuto il nuovo record italiano ( 33.797), la più veloce su cui abbiamo gareggiato sia quella di Manchester.>>

Alla luce della tua crescente condizione e dei tuoi continui miglioramenti non solo in termini cronometrici, quali sono i tuoi obiettivi futuri?
<< I miglioramenti sono stati molti e proverò a fare ancora meglio per cercare di essere più competitiva a livello internazionale.  Spero di poter partecipare a qualche gara internazionale con le vesti della nazionale e punterò sicuramente all’europeo U23 e a quello elite di quest’estate.>>

Parlando invece di competizioni individuali, pensi di poter far bene anche nelle altre discipline veloci?
<< Proverò a dare il meglio i tutte le competizioni, questo è sicuro, anche se penso che i 500 metri da ferma siano la specialità individuale in cui me la cavo meglio.Non ho mai preparato a pieno le altre gare individuali, specialmente il keirin, una prova in cui non mi sento mai molto a mio agio.>>

Nel 2015, durante la competizione internazionale della Sei Giorni delle Rose tenutasi a Fiorenzuola, sei stata coinvolta in una brutta caduta proprio durante la prova del keirin. Questo ha influenzato il proseguo della stagione e soprattutto il tuo approccio nei confronti di questa competizione?
<< è stato difficile riprendersi fisicamente e psicologicamente da quella dolorosa caduta, nella quale ho riportato diverse contusioni che hanno richiesto il mio immediato ricovero in ospedale. In quel periodo però ho lasciato da parte le mie paure e ho dato tutta me stessa per riprendere il prima possibile ad allenarmi in vista dei campionati europei juniores che si sarebbero tenuti poche settimane dopo ad Atene.>>

A quei campionati europei ottenesti un ottimo risultato, frutto di costanza e perseveranza negli allenamenti nonostante gli ostacoli incontrati. Cosa ti ha spinto a continuare e a dare sempre il massimo?
<< Elena ed io arrivammo seconde a quell’europeo e fu davvero una bella esperienza. Senza il suo appoggio, quello della mia famiglia e dei miei amici, quello della squadra e soprattutto quello della nazionale, penso che non sarei riuscita a riprendermi così in fretta e a ricominciare come se nulla fosse accaduto. Certo, un po’ di insicurezza mi è rimasta ma credo che faccia parte del “gioco” e proverò a superarla. Penso che ogni ostacolo serva a migliorare e a crescere, sia a livello fisico che soprattutto morale.>>

Ringraziamo Miriam Vece per aver rilasciato questa intervista e,  nell’attesa di poter pubblicare ottime nuove riguardo la sua carriera ciclistica, le auguriamo un buon proseguo di stagione.

Gloria Manzoni

Photo shooting Valcar PBM