Vercelli, 26.03.2018 - Protagonista dell’intervista di oggi a cicliste.eu è Elena Bissolati, la portacolori del Racconigi Cycling Team, squadra piemontese diretta da Claudio Vassallo.
Velocista su pista con un buona esperienza anche su strada, la giovane ventunenne di San Giovanni in Croce risponderà alle nostre domande per dar maggior voce al settore veloce della pista.
Convocata in nazionale dal CT Edoardo Salvoldi sin da quanto militava nella categoria giovanile delle allieve, la giovane azzurra è una promessa del settore veloce della pista. Iniziamo con l’intervista!


Quando hai iniziato a correre avresti mai pensato di diventare una velocista per di più in pista?
In realtà no e devo ringraziare mio fratello Marco per questo. È proprio seguendo le sue orme che ho intrapreso questo fantastico sport, sport che mi appassiona ogni giorno di più. Da G1, quando iniziai a correre, mi concentrai più che altro sulla strada. Una volta approdata tra le esordienti ho poi incontrato Daniele Fiorin, il quale mi ha fatto appassionare anche alla pista con il suo sano approccio alla multidisciplinarietà e da quel momento è iniziata la mia vera passione.>>

Hai militato tra le file del Fiorin Cycling Team da junior secondo anno e hai ottenuto anche degli ottimi risultati su strada. Ti mancano quei successi? 
Sì, mi mancano moltissimo. Penso che questo team sia stato il migliore per il quale ho corso; mi ha insegnato molto, sia dal punto di vista umano che dal punto di vista strettamente atletico. Devo ringraziare molto tutto il team per il fantastico periodo passato insieme. Sono molto contenta delle vittorie su strada che ho ottenuto con la divisa nero-verde e penso siano state un buon incoronamento di tutta la stagione su strada, sia per me che per le mie compagne di squadra.>>

Quest’anno invece vesti la divisa del Racconigi Cycling Team. Cosa ne pensi di questa nuova squadra?
Sicuramente è una squadra di tutto rispetto, in cui primeggiano l’ambiente familiare e la semplicità. Spesso ci riuniamo per allenarci tutte insieme e questo fa di noi un gruppo unito, il che è molto importante in uno sport di squadra così impegnativo come il nostro.

Essendo la più matura tra tutte le tue compagne di squadra, molte di esse ti vedono come un modello da seguire. Inoltre il tuo approdo al team piemontese ha dato molto morale ad ogni componente del gruppo e allo staff; punteranno su di te solamente per quanto riguarda la pista o proveranno a metterti nella miglior condizione per sfruttare il tuo spunto veloce anche su strada?
È una grande responsabilità per me, molte delle mie compagne mi prendono come esempio e ne sono felice. Spero solo di essere in grado di aiutarle nel modo migliore possibile e che ciò possa avere un risvolto positivo su tutta la squadra. Cercherò di non deludere le loro aspettative, qualsiasi esse siano; proverò a fare del mio meglio negli sprint ristretti nelle gare su strada ma il mio obiettivo principale rimane la pista. Per quanto riguarda invece le competizioni su strada, meno adatte alle mie caratteristiche, sarò a piena disposizione del mio team.

È quindi lecito pensare che nell’ambito della pista ti concentrerai in primis sulla velocità olimpica, nella quale tu e Miriam Vece (Valcar PBM) avete ottenuto splendidi risultati negli ultimi anni. 
Sì, conosco Miriam da molti anni e con lei ho un bel rapporto. Insieme ci troviamo molto bene sia quando si tratta di correre un’olimpica sia nella vita giù dalla bicicletta. Abbiamo iniziato a correre insieme da allieve secondo anno quando abbiamo vinto il campionato italiano della velocità a squadre come comitato regionale Lombardia in pista a Dalmine. Abbiamo continuato ad allenarci insieme grazie ai periodici raduni della nazionale a Montichiari ed è qui che l’anno successivo ci siamo riconfermate campionesse italiane della disciplina, questa volta come juniores. Poi, complice il passaggio alla Fiorin Cycling Team e il conseguente cambio di affiliazione da Lombardia a Piemonte, non abbiamo più potuto competere insieme ai campionati italiani. Era il 2015 ed ero junior secondo anno, un anno sicuramente da ricordare dato che agli italiani di Montichiari ho preso il via in 3 prove e sono riuscita a vincerle tutte. Quella volta fummo io e Gloria Manzoni (Eurotarget Bianchi Vitasana) a conquistare il titolo nazionale nell’olimpica.

Dopo essere approdata nel team Bepink Cogeas nel 2016 hai deciso di abbandonare la pista per un intero anno: è stato difficile riprendere dopo lo stacco di 12 mesi e come sei riuscita a tornare ai livelli di prima?
Diciamo che è stato un anno molto particolare e controverso sotto certi punti di vista. Non ho avuto la fortuna di ottenere particolari successi personali il che, unito al rammarico per aver lasciato la mia disciplina preferita ossia la pista, mi ha spinto a tornare a competere in velodromo ancora più determinata di prima. Devo ringraziare molto la nazionale per l’aiuto profuso, per il materiale messomi a disposizione e per la pazienza e fiducia nutrite nei miei confronti. Lo staff azzurro mi ha permesso, con apposite tabelle settimanali di allenamento, di tornare ai livelli di prima quando in coppia con Miriam riuscimmo a salire sia all’europeo che al mondiale sul terzo gradino del podio.A loro devo un enorme grazie.

Un’ultima domanda, quali sono i tuoi obiettivi più prossimi?
Innanzitutto migliorare la mia prestazione in qualità di seconda frazionista dell’olimpica, cercando di abbassare ulteriormente il mio crono sul secondo giro. Poi proverò a fare del mio meglio nelle prossime competizioni che affronterò con la divisa della nazionale, sperando di ottenere un buon risultato all’europeo under 23 della prossima estate.

Gloria Manzoni