L'importanza della multidisciplina per mettersi alla prova e crescere atleticamente.
17 febbraio 2018 Eccomi ragazzi!!
Vi avevo promesso che sarei tornata con un nuovo articolo pieno di novità e di pensieri... avevate provato a scommettere su quale sarebbe stato l’argomento di questo mese?!
Cominciamo subito parlando proprio del mio piccolo, ma intenso mondo: l’insegnamento ai giovanissimi!!


Come vi avevo già accennato, ho potuto intraprendere il percorso di maestra di mountain bike circa un anno fa con la mia squadra, la Bike Tribe Salgareda, appoggiata da tre insegnanti ed ora passiamo allo step successivo!!

I giovanissimi, come tutti ben sappiamo, si trovano in una fase di crescita molto delicata, durante la quale necessitano di un’attenta osservazione da parte di noi adulti, ma soprattutto, di grande divertimento.
L’allenamento, infatti, deve tenere presente e sostenere quella serie di tappe di sviluppo psico-fisico che i bambini e gli adolescenti affrontano, nel rispetto delle loro caratteristiche e dei loro tempi di apprendimento. È per questo che diventa molto importante affiancare al graduale insegnamento, altri elementi, come il gioco, come fattori stimolanti per la crescita.

È proprio sperimentando e conoscendo il mondo dei più piccoli, che ho potuto capire molti concetti fondamentali ai quali, prima della mia esperienza con e tra loro, non davo molta importanza, primo tra tutti: la multidisciplinarietà.

Essa consiste nel praticare più discipline, sport o attività, aumentando e migliorando così le proprie capacità fisiche e tecniche. Il “mettersi in gioco” e confrontarsi nei vari settori, potenzia l’esperienza, la conoscenza del proprio corpo, la coordinazione e comporta anche lo spostamento del proprio limite - alzandolo, portando conseguentemente il nostro corpo a migliorare la performance.
In questi anni questo concetto sta prendendo il sopravvento in molti sport, soprattutto nel nostro - il ciclismo: un esempio lampante è il numero sempre maggiore di partecipanti in specialità come il ciclocross, la bmx, il downhill/enduro.

Se già si vedono i risultati proponendo la multidisciplina ai ragazzi di età compresa tra i 15 e i 25 anni, anticipando tutto questo alle categorie minori porterebbe ad un risultato molto significativo!
È fondamentale, nella giovane età, imparare e sviluppare maggiormente le capacità tecniche, rispetto a quelle fisiche - che si migliorano poi negli anni e con il tempo. E a noi spetta, soprattutto, l’importante compito di farli crescere nel modo corretto, sia fisicamente che mentalmente.

Mi ritengo fortunata a far parte di questo mondo, perché i bambini ti fanno capire quanto sia vitale provare e riprovare, senza mai arrendersi ed è evidente il loro divertimento, che viene prima di tutto, anche di una posizione in gara.

Beh, che dire, i giovanissimi e i bambini sono il mio mondo e sono sicura che per me è solo l’inizio: imparerò molto da loro, dai loro sguardi, dai loro sorrisi e anche dai loro pianti. Sono ancora inesperta, sono alle prime armi, ma ciò in cui non smetterò mai di credere è nell’importanza del divertimento a tutte le età, maggiormente nei più piccoli. Per loro è sì fondamentale stare bene e giocare con i loro amici, ma lo è altrettanto ricevere nuovi stimoli e sfide, a cui loro non si tirano mai indietro.
Giusto maestri?

E voi lettori, cosa ne pensate? Condividete il mio pensiero? ;)
Per concludere, vorrei ringraziare nuovamente cicliste.eu, perché con il loro progetto danno la parola a noi giovani donne, per il nostro sport e tanto altro, come questo mio articolo.

Catia Carretta