Treviso, 11/01/18 - Ed eccoci qua, come promesso, a iniziare - grazie a cicliste.eu - questa lunga ed intensa avventura, che si svilupperà su una serie di molte riflessioni su vari argomenti.
Cominciamo subito a riflettere su un tema a cui tengo molto: il ciclismo femminile. Preciso che con il termine “ciclismo” non intendo solamente la strada, ma anche bmx, enduro, Downhill, Mountain bike, pista e tutte le discipline che caratterizzano l’universo della bicicletta.



Se da una parte qualcuna di noi tende a parlare, più che altro con gli amici di questo sport, per cercare di far valere le nostre fatiche e i nostri sacrifici che, come tutte noi pensiamo, sono uguali agli uomini, dall’altra molte volte, però, lo teniamo nel cassetto, sperando che qualcun altro faccia qualcosa.
Io ci penso, ne parlo, e ne discuto.

Noi donne facciamo molta più fatica, molti più sacrifici rispetto agli uomini, perché noi dobbiamo sopportare il fatto che non siamo conosciute quanto il mondo maschile. Per farci notare dobbiamo fare un doppio salto e doppi risultati.

In molte gare, poi, le categorie tra Under ed Elite nel settore femminile, non vengono divise, ma unite, cosa che nell’ambito maschile invece non succede, mantenendo la corretta distinzione.
Fortunatamente negli ultimi anni le voci si fanno sentire, qualcosa forse sta cambiando e il mondo femminile sta dimostrando tutto il suo valore, non solo nell’ambito sportivo pratico, ma anche nell’insegnamento.
Sono molte, infatti, le donne che si stanno avvicinando ai corsi di formazione, costituiti dai tre livelli principali, consegnati dall’FCI e con grande piacere posso dire di essere una tra queste. Dopo questa esperienza posso confermare che intraprendere questa strada, sia stata la scelta migliore che potessi fare, sebbene molti uomini più grandi di me, pensino che le donne non siano in grado di insegnare, o per lo meno, che non ne abbiano le capacità.

Invece, io grido a gran voce che tutti possono insegnare, tutti possono primeggiare, tutti, e dico tutti, hanno le capacità per fare qualsiasi cosa.

Evviva noi donne, viva lo sport in rosa! Non c’è niente di più bello che fare le cose insieme, eguagliate e giuste.
Viva lo sport, qualsiasi esso sia, perché fa bene al corpo, alla mente e, soprattutto, fa nascere nuove amicizie, nuovi confronti e allarga le vedute verso nuovi orizzonti.

Catia Carretta