Milena Del Sarto ha iniziato a correre in bici 5 anni fa grazie al babbo, che l'ha convinta, dopo essere scesa da cavallo per una serie di problemi, a salire su una bicicletta.
"Non ero un amante del ciclismo infatti - dice Milena - ho iniziato a pedalare senza voler gareggiare. Dopo aver iniziato a seguire le gare dei professionisti mi sono appassionata talmente tanto fino al punto di chiedermi che cosa si provasse ad arrivare a quei livelli. Da quel momento decisi di intraprendere il loro stesso cammino."

 

Il passaggio nella categoria esordienti
"Quando sono passata esordiente ho incontrato il mio allenatore Stefano Bigozzi che è stato accanto a me per ben 4 anni. In questo tempo mi ha insegnato moltissime cose, soprattutto come amare la bicicletta e il ciclismo, perché se non ti piace fare ciò che fai non lo farai mai al massimo delle tue capacità."

Ringraziamenti e nuove amicizie
"È stato grazie a lui che ho cominciato a correre in pista. Adesso adoro correre in pista soprattutto quando sono con la mia amica Elena Lucchinelli, ed è stato anche grazie a lui che ho incontrato delle ragazze fantastiche come Gaia Masetti, Federica Piergiovanni che da allieva primo anno mi hanno aiutato a realizzare il mio più grande sogno: vincere il tricolore!"

Per vincere un tricolore bisogna avere dei numeri e un carattere forte
"Non sono mai stata una cima, ma quando il gioco si fa duro sono sempre presente. Amo andare in bici e punto alla vittoria dando battaglia. Il mio motto è: "O parto per fare battaglia o non parto".

Com'è il mondo del ciclismo femminile
"E' un mondo fantastico! le persone che incontri non ti stanno vicino solo nel mondo dello sport ma anche nella vita di tutti i giorni. I valori che ti insegnano sono veramente importanti come il gioco di squadra ma la cosa più importante è che il ciclismo ti insegna a lottare per raggiungere un obbiettivo e per farlo non puoi lasciare nulla al caso."

Com'è stato lo scorso anno?
"L'anno scorso da allieva secondo anno mi sono tolta alcune soddisfazioni, soprattutto in pista. Quest'anno sono passata al Team Gauss Magneti e mi sono posta dei nuovi obbiettivi. Il lavoro da fare è tanto ma non mi spaventa."

Cosa ti ha colpita del ciclismo in particolare, tanto da farti cambiare idea?
Sono sempre stata una ragazza senza senso del limite. Sin da quando ero piccola ho sempre praticato sport, ne ho provati veramente tanti. Ognuno era completamente diverso dall'altro e alla fine, nel ciclismo, ho trovato un mondo che mi fa emozionare ogni domenica dove ho trovato gruppi di persone che mi hanno fatta sentire a tuo agio, simili a una grande famiglia."

Come hai vissuto l'esperienza al seguito dei professionisti? e cosa ti è rimasto dentro?
"Ho iniziato a vedere le loro gare perché tutti i ragazzi con cui correvo erano sempre aggiornati sui Grandi Giri mentre io no. Così ho iniziato a seguire le loro gare e ho scoperto il mondo della pista tanto che mio babbo mi ha portata a vedere la Sei Giorni di Gant. Sono rimasta cos' sbalordita dall'emozione e lo spettacolo e dall'adrenalina che trasmetteva quelle gare che da lì ho pensato che avrei potuto dare tutto quello spettacolo pure io un giorno...."

Com'è riuscito il tuo allenatore a entrare in piena sintonia con te?
"Non credo di sapere precisamente il motivo, anche perché se dicessi la passione per il ciclismo direi una cosa scontata; infatti credo che sia stata la fiducia che ho acquisito nei suoi confronti che mi ha fatto crescere passo per passo. L'ho sempre seguito in tutte le tre squadre che ha cambiato e mi ha sempre detto e mi dice sempre, anche se non mi allena più, che posso arrivare in alto ma solo usando la testa e mettendo tanta dedizione in ciò che faccio.
"Riusciva a farmi avere carattere e convinzione nelle mie capacità, sia nella vita normale sia nel mondo del ciclismo e mi è sempre stato accanto per aiutarmi a raggiungere i miei obbiettivi."

Cosa ti ha trasmesso di profondo?
"Credo che la cosa più importante che mi abbia insegnato sia stato il gioco di squadra.
Il mio primo anno da allieva l'ho passato all'Inpa San Vincenzo assieme a lui e a delle compagne fantastiche. Ci ha insegnato a stare sempre una accanto all'altra e a sacrificarsi una per l'altra, ma soprattutto ci già fatto notare il piacere che si prova nel sapere che il risultato di una è frutto del lavoro di tutte e che, se nel puzzle manca un pezzo, è difficile completarlo alla perfezione."

Ci racconti la vittoria del titolo italiano cronometro allieve 1 anno?
"È stata l'ultima gara dell'anno e anche una delle più belle.
Siamo partite in tre: io, Federica Piergiovanni e Gaia Masetti. Siamo partite convinte, anche se la maggior parte delle persone diceva che quella gara era già vinta in partenza da un'altra squadra, perché nella prova precedente abbiamo avuto dei problemi e siamo arrivate seconde a 12 secondi.
Abbiamo curato quella gara nei minimi dettagli, infatti avevamo programmato che il mio lavoro sarebbe dovuto essere minore rispetto a quello delle altre perché a crono non ero ai loro livelli. Poco dopo la partenza stavo veramente bene e ho deciso di unirmi al lavoro delle altre e ho dato tutto, arrivate a due km dalla fine mi sono staccata e con calma sono andata verso l'arrivo; poco dopo vedo le mie compagne venirmi incontro e mi urlavano dicendomi che avevamo vinto di 25 secondi! è stato un momento veramente fantastico, ero veramente emozionata ma non tanto per il mio risultato personale ma per quello che eravamo riuscite a fare insieme. Posso dire che mi hanno fatto il regalo che ha ricompensato tutta la mia stagione."

Quali sono le tue caratteristiche sportive?
"Non so bene come definirmi ... diciamo che riesco a difendermi bene un po' ovunque. Nelle salite pedalabili non vado male anche se fatte forte, a crono me la cavo abbastanza ma le mie preferite sono le volate, o forse possiamo dire tutte le prove veloci."

I percorsi che prediligi?
"Diciamo che le corse veloci e piatte non le soffro come i percorsi con tanto dislivello ma io prediligo i percorsi ondulati anche abbastanza duri nei quali vanno via le fughe di potenza, poi se arrivò in volate ristrette posso sempre dire la mia."

Per caratteristiche e temperamento, ti vedi in qualche ciclista professionista?
Sinceramente non saprei dirti, tra le donne non saprei a chi paragonarmi anche se una delle mie preferite è Maria Giulia Confalonieri. Non saprei dire neanche negli uomini ma il mio preferito è Iljo Keisse (l'ho visto per la prima volta a Gant)."

Per "Non lasciare nulla al caso" bisogna essere dei perfezionisti, tu lo sei? ci sveli qualche aneddoto?
"Ovviamente si , sono una perfezionista forse maniacale nell'ambito della vita normale ma lo sono soprattutto nel ciclismo.
Mi piace sapere dove metto le cose e avere sempre tutto sotto controllo, come per esempio mettere il numero prima della gara con 6 spille, preparare tutto alla perfezione la sera prima delle grandi gare, avere il Garmin carico e i capelli perfettamente legati in modo de non mi diano fastidio, ma la cosa a cui faccio più attenzione di tutti è la mia bici che la pulisco sempre con cura, anche se solo per le gare, e tutti i cambiamenti che ci vengono fatti come per esempio la registrazione del cambio, devono essere fatti tutti sotto i miei occhi."

Ci sveli i particolari della tua vita da sportiva?
"Beh, per prima cosa credo che la disco è il fumo non facciano parte del vocabolario di nessun sportivo, indifferentemente dallo sport praticato.
Faccio attenzione al cibo avendo delle intolleranze alimentari e quindi curo molto l'alimentazione. Per esempio cose fatte solamente con farine particolari o integrali e magari al posto della pasta, prima delle gare, preferisco mangiare il riso con dell'avocado; gli allenamenti cerco sempre di fargli in compagnia e quasi sempre la mattina, tranne quando ho scuola, almeno ho tutto il pomeriggio libero per riposarmi o dedicarmi ai miei hobby."

La tua settimana tipo, tra studio, ciclismo e vita privata?
Generalmente la mattina mi alzo e faccio un po' di stretching dinamico, faccio colazione e corro a scuola. Il primo pomeriggio lo dedico agli allenamenti, palestra o di bici che siano, mentre la sera la dedico allo studio.
Per la vita privata non ho tanto tempo anche perché faccio una scuola abbastanza impegnativa. A volte ho un po' di tempo per stare con gli amici così da liberare un po' la mente."

Test e allenamenti personalizzati o ancora fai uscite a "gamba" libera?
"Abbiamo già fatto i primi test e proprio adesso, dopo un po' di fondo, iniziamo a lavorare nello specifico."

Le differenze tra strada e pista?
"Corro quasi tutte le domeniche su strada e ho imparato che ogni gara ha la sua storia per questo cerco di crearmi delle situazioni adatte alle mie caratteristiche anche se non è sempre facile. Per quanto riguarda la pista appena mi si presenta la possibilità di partecipare a una gara cerco sempre di coglierla al volo, anche perché la pista insegna ad andare in bici sotto tutti gli aspetti e ti dà molta esperienza che molto spesso sfrutto sulle gare su strada."

Nel tuo mondo a colori del ciclismo, c'è qualcosa che ti ha delusa amaramente?
"In realtà come quasi tutti i corridori ho dei rammaricato per qualche gara, ma non cerco di dargli più di tanto peso. Forse quello più grande è stato l'Italiano è la Coppa d'Oro dello scorso anno dove la fortuna non è stata dalla mia parte."

Le gare piu importanti dello scorso anno dove sei stata protagonista?
"La Gara più importante dell'anno passato sono stati i regionali e gli italiani in pista. Nei regionali sono riuscita ad ottenere tutti i titoli mentre agli italiani ho portato a casa due amari ma soddisfacenti quarti posti, uno nel keyrin e uno nella corsa a punti.
Durante la stagione sono stata sempre partecipe con alcuni buoni risultati e una vittoria e questa cosa mi rende abbastanza contenta di me stessa."

Come prepari una gara importante?
"Per preparare una gara importante generalmente inizio tre settimane prima, ovviamente la preparazione si basa anche sul tipo di gara che devo affrontare. Allenamenti e alimentazione corretta per mantenere la mia forma fisica e atletica anche con degli esercizi posturali e funzionali."

Il passaggio tra le junior è un ulteriore passo in avanti, verso le categorie che contano. come ti stai preparando?
"Siccome il passaggio di categoria è importante sto cercando di andare avanti passo per passo, costruendo prima le basi e poi andrò a perfezionare il mio lavoro."

Hai fatto la pre-preparazione invernale?
"Certo, diciamo che questo anno oltre alla palestra abituale ho seguito la "moda" e ho incrementato gli esercizi funzionali a corpo libero."

Anno nuovo vita nuova e allenatore nuovo, cosa è cambiato in te?
"In me credo nulla, sono sempre la stessa a tutti gli effetti... compresa la voglia di fare che credo sia anche aumentata; di cambiato ho solo gli obbiettivi che spero proprio di raggiungerli."

Ci svela tatticamente le tue compagne di squadra?
"Siamo una squadra già molto affiata anche se ci siamo conosciute da poco. Siamo 12 ragazze, 7 di primo anno; 3 del secondo e 2 del terzo anno. Siamo una squadra completa, credo e spero che ci leveremo delle soddisfazioni anche se abbiamo una concorrenza molto forte."

Ambizioni di squadra e personali?
"Le ambizioni di squadra sono varie e oltre a comprendere i risultati comprendono anche la coesione e la fiducia che ci deve essere tra noi. Finire una stagione affiatate, per come quando siamo partite, sarebbe un obbiettivo, anche perché quasi nessuno ci riesce.
Le mie ambizioni sono alte, ma fare una buona annata da primo anno cercando di essere protagonista durante le gare sarebbe già una soddisfazione !"

Un sogno ad occhi aperti?
"Assolutamente vestire la maglia della nazionale."

Il rapporto con lo studio?
"La parola giusta è impegnativo, facendo uno scientifico, anche se sportivo, ho i tempi molto contati ma per ora riesco a portare avanti sia la scuola sia il ciclismo senza lasciare lacune nel mio percorso.
Mi piace tanto come scuola perché oltre agli aspetti del mio sport riesco ad imparare gli aspetti di altre discipline sportive e non solo."

Cosa vorrai fare da grande?
"Non ho idea ... spero di rimanere non solo nel mondo del ciclismo ma anche nel mondo dello sport in generale. Finita la scuola vorrei provare ad entrare a far parte dei Carabinieri, ma chissà, potrei cambiare anche idea."

Milena e l'amore?
"Un caso perso ... l'unico amore è quello che provo è per le semplici cose che faccio tutti i giorni e per le persone che mi supportano e sopportano, nonostante le mie scelte."

Cosa ne pensano i tuoi amici della ciclista che c'è in te?
"I miei amici pedalano quasi tutti quindi capiscono i sacrifici che devo fare, anche se alla fine non sono dei veri sacrifici perché li faccio volentieri. Sono orgogliosi di me anche se a volte mi prendono in giro anche se in modo scherzoso perchè la mattina mi alzo presto per fare stretching prima di andare a scuola o se pranzo durante la ricreazione perché appena torno a casa devo correre ad allenarmi."

Ci sono differenze caratteriali tra la ciclista e la ragazza di tutti i giorni?
Penso proprio di no, sono una ragazza dura non cambio idee facilmente e sono convinta in ciò che faccio e lo dimostro sia in bici e sia fuori. Sono anche egoista verso me stessa perché in tutti gli ambiti spesso mi preoccupo per gli altri e cerco sempre di dargli una mano."

Come si conquista Milena?
"Se prometti una cosa devi farla!, la coerenza e la sincerità per me sono le cose più importanti in una persona. Credo di essere sempre rispettosa e do sempre il mio meglio per gli altri e quindi pretendo che sia fatto anche nei miei confronti."

E come la si perde per sempre?
"Dicendo bugie o sottovalutandomi, perché per me il detto chi la fa l'aspetti è una certezza."

Che tipo di ragazza sei?
"Sono una tipo difficile, ho gusti particolari e modi di fare a volte carini e a volte non proprio. Dico sempre ciò che penso e ciò che non mi sta bene. Per me dire le cose come stanno è importantissimo."

Hai hobby?
"Certo, amo andare a cavallo, disegnare, leggere e dormire, se può essere considerato un hobby."

Musica, cinema, tv, lettura: quali sono le tue preferenze?
"Ascolto sempre la musica, mi aiuta a concentrarmi. I film mi annoiano dopo un po' ma un bel romanzo o una storia di qualche atleta, assieme a una serie TV mi aiutano a passare il tempo mentre sono in ritiro."

Il tuo piatto preferito?
"I Pizzoccheri, non li mangio spesso anche perché non sono proprio un piatto da atleta ma mi piacciono tantissimo!!!"

Diventerai una buona cuoca?
"Non credo, anche perché le poche cose che so cucinare sono fatte di verdure ed aria fritta, ahahah!"

Allenamenti e sicurezza stradale, la tua ricetta?
"In prediligo la pista proprio perché il ciclismo su strada sta diventando veramente pericoloso. Quando mi alleno preferisco rimanere nelle zone un po' sperdute tipo campagna o montagna dove la circolazione delle macchine è veramente bassa."

Cosa faresti per promuovere maggiormente il ciclismo femminile?
"Mi piacerebbe dargli maggiore visibilità magari cercando di presentare progetti nelle scuole, che potrebbero coinvolgere più bambine.
Per il resto sarebbe bello che, soprattutto in Italia, visto che siamo un po' indietro, inserire in tutte le categorie di ciclismo femminile la Medison e altre attività che sono riservate solamente ai maschi. Chiederei anche che per ogni gara Maschile (importante) ce ne debba essere anche una femminile."

Un augurio al mondo delle due ruote?
"Spero che venga dato la possibilità a tutte le ragazze per dimostrare ciò che siamo capaci di fare, perché spesso non è solo chi dimostra di andare forte che ha del talento e ognuna deve avere la sua occasione."


Walter Pettinati