La storia di questa ragazza, alla quale le è stato insegnato di impegnarsi sempre al massimo per non rimanere delusa, ci insegna che non bisogna arrendersi alla prima sconfitta e che gli ostacoli si presentano per essere superati.
Ha scelto il ciclismo come divertimento, in seguito è diventato una passione così forte che ha deciso di sposarlo. Per lei il ciclismo è un qualcosa di unico.
Stiamo parlando della giovane Rebecca Bianchi, 16enne di Como. In questa sua intervista ci parla del suo infinito amore per le due ruote e dei sacrifici che, con cuore e testa, affronta giorno dopo giorno.

 

La sua storia inizia così: “Ho iniziato a fare ciclismo da G4 ma non lo facevo come sport principale perché giocavo a basket e praticavo sci. Da G6 ho deciso di praticare solo ciclismo e ho iniziato a correre per il G.S. Alzate Brianza. In questa stagione mi sono tolta le prime soddisfazioni, riuscendo a vincere una gara su strada, allo sprint, a Montecatini Terme.

L'anno successivo, da esordiente, ho cambiato squadra e sono approdata al team "Punto 13" dove ho fatto qualche bel risultato vincendo anche il Campionato Regionale Lombardo. Anche l'anno successivo mi sono divertita molto e mi sono tolta delle buone soddisfazioni.
La stagione da allieva primo anno è iniziata bene e ho continuato a fare buoni risultati ma, purtroppo, a fine stagione sono stata buttata giú da un camion e questo mi ha creato molti problemi, fisici e morali. Infatti, in questa stagione non ho corso molto e ho pensato soprattutto a migliorare la mia condizione fisica. Ora sono pronta per una nuova avventura nella nuova stagione”

Perché tra basket, sci e ciclismo hai scelto la bici?
Dopo 6 anni di basket sentivo di dover cambiare, non mi appassionava più come quando ero piccola e il ciclismo mi sembrava la scelta migliore. Ho visto mio fratello crescere facendo ciclismo e mi sembrava una vita faticosa, piena di sacrifici ma allo stesso tempo gratificante quindi ho deciso di avventurarmi in questa nuova disciplina.

Cosa ti ha fatto innamorare del ciclismo?
Non so esattamente cosa mi abbia fatto innamorare ma so che l'idea di stare all'aria aperta e allenarmi duramente ogni giorno mi meravigliava. Poi la gioia di alzare le braccia dopo l'arrivo, le amicizie che ho fatto... insomma tutto questo credo mi abbia affascinato.

E cosa provi quando sei in gara?
Prima della gara c'è sempre un pó di agitazione e tensione ma dal momento in cui parto tutto scompare e riesco a concentrarmi. Delle volte mi capita di pensare: “spero che la gara finisca il prima possibile...”, per la fatica e quando mi capita di trovare la cosiddetta “giornata no” ho imparato a resistere. Stare in gruppo, attaccare, sono momenti fantastici ed emozionanti. 

Nel corso degli anni mi sono fatta molte amicizie quindi è bello vedere dei visi familiari quando si è lì a far fatica, è fantastico quando per esempio una tua compagna è lì ad incitarti prima di fare un volata o quando provi a scattare.

Ci sono dei riti o un qualcosa che fai prima di andare in gara?
No, solitamente non faccio nulla di particolare.

Cosa significa per te stare in gruppo e sapere che te la puoi giocare con le altre?
Beh delle volte è abbastanza dura e stressante. Io sono velocista e ci sono sempre tanti imprevisti. In una volata l'obbiettivo è sempre quello di cercare la vittoria o comunque il miglior risultato possibile. C'é sempre la paura di una possibile caduta, perché è sempre li, io non ho mai avuto particolarmente paura ma, certi eventi mi hanno insegnato a come preparare e affrontare le volate e secondo il mio punto di vista bisogna farle a testa bassa e dare tutto quello che si ha nel serbatoio per far il meglio possibile.

Ti sono successe cadute gravi?
Gravissime in gara no, in pista mi è capitato di cadere dalla parabolica e di essermi quasi perforata il pancreas.
Poi da esordiente primo anno sono stata coinvolta in una grande caduta dove mi sono escoriata tutto il braccio e non ho potuto andare in bici per due settimane perché non riuscivo a piegare la mano a causa di un dolore molto grande.
Poi sono stato coinvolta in altre cadute ma nulla di gravissimo solo molte botte!!

E come hai recuperato da queste?
Grazie alla mia famiglia che mi ha sempre supportato, mio fratello mi ha sempre consigliato come le mie amiche di ciclismo e non. Anche quest'anno dopo il problema alla spalla mi hanno sempre supportato in ogni cosa.

Hai mai pensato di appendere la bici al chiodo?
L'idea mi è passata per la testa devo essere sincera. Ci ho pensato molte volte quest'anno, gli altri anni un po' di meno, ma più si cresce e più sacrifici si devono fare: rinunciare ad uscire con gli amici, non poter andare al lago e in vacanza e rilassarsi senza bici... sono cose che quest'anno mi hanno tentato molto ma la passione per questo sport ha vinto.

E perché hai scelto di continuare a sacrificare la tua vita?
Non lo so, penso e non so se sia solo una mia illusione, che in qualche modo potrò conciliare il tutto, per ora mi godo il tempo libero che ho sfruttandone ogni minuto. Innanzitutto credo che ne valga la pena, che sia una bella avventura da provare... ho imparato che per ottenere qualcosa bisogna fare tanti sacrifici che a volte vanno a discapito della vita sociale, ma non si può avere tutto.

Come é suddivisa la tua settimana di allenamento?
Fino ad ora ho fatto 4/5 allenamenti settimanali più la gara. Quest'anno le tabelle cambiano e quando inizierò le gare farò 5 allenamenti in bici, uno in palestra e la gara.

E la tua settimana nella vita?
La mattina vado a scuola, torno a casa verso le 14.30 e d'inverno quando devo uscire in bici mi alleno subito. Invece se devo fare palestra mi alleno la sera.
Nei momenti in cui non mi alleno o comunque quando le giornate si fanno un pó più lunghe, quando esco da scuola, cerco di studiare il prima possibile e poi esco in bici. D'estate la mattina mi alleno molto presto per il caldo e poi al pomeriggio esco con gli amici quando non sono troppo stanca!!

Quest'anno passi juniores, cosa provi?
Sono abbastanza ansiosa, è una categoria del tutto nuova, nelle gare ora mi potrò anche trovare persone che hanno 10 anni più di me, con le gare open però sono stra felice per questa mia nuova esperienza

Cosa pensi del ciclismo femminile?
Credo sia un bel mondo che forse deve crescere e mi sembra che pian pianino stia acquistando sempre più importanza anche se non è al livello di quello maschile somo sicura che pian piano ci arriverà.

E di quello maschile invece cosa pensi?
Credo sia un bel mondo soprattutto quello giovanile, non sto qui a fare la predica, io so com'è il ciclismo professionistico ma penso che sia un bellissimo sport e guardando le gare delle volte mi capita che mi vengano quei brividi di pelle d'oca che poche altre situazioni sono in grado di farmi venire

Cosa si potrebbe fare per farlo conoscere ancora di più?
Adesso sta già crescendo grazie ai grandi risultati nella pista, pian pianino sarebbe bello vedere anche più ciclismo femminile in tv

E...ti piace di più la pista o la strada?
Strada, di pista purtroppo non ne ho fatta molta a causa della lontananza dal velodromo se no mi sarebbe piaciuto molto. Ci dovrebbero essere piste in ogni regione.

Cosa pensi di chi usa il doping?
Non ho un opinione sinceramente

E cosa si dovrebbe fare con queste persone?
Non me la sento di esprimermi su questa cosa. Io credo nel ciclismo e quando vedo la fatica sul volto di qualsiasi ciclista professionista non penso più a queste cose

Che emozioni hai provato quando hai vinto?
esperienza ed emozioni fantastiche

In quale gara, raccontacela?
La mia prima gara l'ho vinta al meeting di Andalo dopo aver vinto gli sprint sono riuscita a vincere anche la gara, ancora prima dell'arrivo avevo alzato le mani cosa che mi ha quasi fatto squalificare ma l'emozione era tantissima e non riuscivo a contenerla.
Poi ho vinto anche una gara contro i maschi e li è stato fantastico riuscire a battere i ragazzi. Sono riuscita a primeggiare nel campionato regionale Lombardo da esordiente, la gara veniva disputata primo e secondo anno insieme quindi non l'ho proprio vinta in generale ma ho vinto nella mia categoria e indossare quella maglia è stata una delle cose più belle che non avrei mai pensato di fare.

Cosa significa per te far parte di questo mondo?
È molto bello, le persone che fanno ciclismo hanno qualcosa di diverso dagli altri: la fatica, le gioie... che si possono provare solo praticando o comunque seguendo questo sport.

Che consigli dai alle persone che vogliono iniziare?
Consiglio per prima cosa di non abbattersi perché è uno sport molto faticoso e di continuare perché é uno sport fantastico e pieno di soddisfazione

Quali sono le tue caratteristiche da ciclista?
Io sono una velocista peró a resistere abbastanza sugli strappi

Quanto ti sostiene la tua famiglia?
Molto, mi supportano in tutto quello che faccio

E cosa pensano di te?
Credo che delle volte siano fieri di me ma sono sempre molto esigenti sia nella scuola che nel ciclismo. Vogliono l'impegno in tutto quello che faccio

Cosa pensi del fatto che siano così esigenti?
Penso che lo facciano solo per il mio bene, loro vogliono che mi impegni in ogni cosa che faccio per non rimanere mai delusa.

Com'è la vita da ciclista?
Una ciclista deve cercare di non "sgarrare" su niente, deve trovare il tempo di allenarsi, dormire il giusto e mangiare adeguatamente.

Segui una dieta?
Non precisa ma cerco di stare attenta

Come ti alimenti?
Non faccio niente di particolare cerco di non mischiare le 5P cioè pane, pasta, pizza, polenta e patate. Perché contengono carboidrati e troppi fanno male.

Qual è stato l'ostacolo più difficile che hai dovuto superare?
Credo sia stato quello di quest'anno con il problema alla spalla, purtroppo i medici non sono riusciti a capire cosa avevo fino a fine stagione e quindi è stata dura non poter andare in bici e aver talmente tanto male da dovermi fermare.

Alla fine cosa avevi? Come hai superato questo periodo?
Dalla risonanza magnetica si è visto che ho il collo più dritto della norma a causa di un colpo di frusta molto forte e i muscoli si sono sviluppati in maniera sbagliata. Ho superato questo periodo grazie alle mie amiche e alla mia famiglia che mi hanno sempre supportato.

Cosa hai pensato quando ti abbiamo contattata?
Sono stata molto felice, vi ho cercato su Facebook ed ero molta contenta di provare a fare un intervista. In passato quando mi avevano chiesto un intervista, anche per giornale, avevano sempre chiesto ai miei genitori e mai a me quindi è stata subito una cosa che volevo provare

Una nomination di una futura ragazza che possiamo intervistare?
Sara Bosisio

Oltre allo sport come é divisa la tua vita?
Eh oltre allo studio cerco di uscire il più possibile con i miei amici soprattutto in questo periodo che non ci sono gare cerco di sfruttare ogni momento. Delle volte staccare fa bene e non bisogna pensare sempre e solo al ciclismo, divertirsi fa bene: settimana prossima inizio con l'equitazione!

Cosa studi?
Faccio lo scientifico - sportivo

In quale materia ti senti più coinvolta?
Beh motoria mi piace molto, ma essendo un indirizzo sportivo mi affascinano tutte le materie

Hai un sogno nel cassetto?
Si mi piacerebbe molto diventare professionista però per ora la scuola viene prima di tutto

E come vedi il tuo futuro?
Per ora mi concentro sul presente e sulla mia nuova squadra dove so già che sarà un'esperienza fantastica poi vedrò per il futuro

Descrivimi il ciclismo in tre parole.
Passione, Fatica, Soddisfazioni.

Ringraziamo con grande stima la nostra simpatica Rebecca per averci raccontato la sua storia, dedicandoci del tempo prezioso. Il prossimo anno sarà tenuta a giocare contro il tempo e dimostrare il suo valore in una nuova squadra che l'attende nella categoria juniores. Vogliamo infine farle un grosso in bocca al lupo per affrontare al meglio le prossime stagioni e per onorare il ciclismo in ogni sua forma.

Chiara Rinaldi