“Credo che il destino e l’universo aiutino quelli che con la giusta intenzione credono in un sogno fortemente” - Gaia Tortolina ci racconta il suo sogno che si è fatto strada fino ad arrivare in Belgio.

21 giugno 2018 - La carta del cambiamento non è semplice da giocare, ma è spesso l’unica via d’uscita. Il rischio fa parte del gioco certo, ma quando si crede veramente nei propri sogni, il coraggio e la forza di inseguirli lo fanno passare in secondo piano.

La sognatrice in questa storia si chiama Gaia Tortolina, una ragazza piemontese che, circondata dalla passione sportiva di mamma Roberta e papà Moreno, ha trovato la sua strada nel ciclismo e, proprio inseguendo il suo sogno in sella alle due ruote, è approdata da un paio d’anni in Belgio. Una sfida in solitaria quella intrapresa della ciclista ormai ventunenne, che, reinventandosi, ha vestito anche i panni di meccanico, preparatore e motivatore di sé stessa, riuscendo ad evidenziare le sue doti e capacità che l’hanno portata alla sua attuale squadra: l’Equano Wase Zon Cycling team.

Per Gaia l’esperienza fiamminga si è rivelata una vera e propria università ciclistica e convive perfettamente con i suoi studi alla facoltà di psicologia in Italia, dove torna periodicamente e dove affronterà, domenica 24 giugno, i Campionati Italiani - unico appuntamento del suo calendario nel Bel Paese.

“Ho iniziato a correre in bici a livello agonistico all’età di 7 anni, da G1.

Lo sport in famiglia
Nella mia famiglia lo sport è sempre stato vissuto a 360 gradi, mio papà ha sempre giocato a calcio anche a livello professionistico e quando sono nata io si è dato al triathlon e poi ai trail in montagna e in tutto ciò ha coinvolto anche mia mamma; ormai sono più di 20 anni che fanno gare di ogni genere… !!!

Un solo vero amore
Io, nonostante abbia sempre fatto moltissimi sport (tennis, atletica, arti marziali, nuoto), ho sempre avuto un solo vero amore: il ciclismo.
Da quando avevo 6 anni di età corro a livello agonistico, sono circa 14 anni di ciclismo ormai….

Il ciclismo da bambina
Da bambina ho sempre preso questo sport nella maniera più positiva possibile; non ho mai avuto nessuna pressione o particolari ansie da risultato, a me interessava solo andare avanti e diventare una professionista.
Mi ricordo che quando avevo circa 10/12 anni mi ispiravo a Tatiana Guderzo... erano gli anni in cui aveva vinto il mondiale e il bronzo olimpico... Aver potuto correre al suo fianco e al fianco di tante altre top nelle gare UCI che ho disputato quest’anno è stata una bella emozione.
Da bambina ho sempre corso in squadre locali nella mia regione, il Piemonte, dove ho potuto crescere bene e senza fretta…

Da junior con la Cicli Fiorin
Da junior si è iniziato a fare davvero sul serio, sono passata con la Cicli Fiorin, una squadra lombarda di Seveso!!!! Eravamo davvero un bel gruppo e ancora oggi, nonostante le nostre strade si siano divise, io e le mie ex compagne siamo rimaste in buonissimi rapporti e ricordiamo con piacere i bei momenti passati insieme!
Il team Fiorin è stata una vera famiglia ci ha accolte tutte nel miglior modo possibile insegnandoci a correre come una squadra, ma prima di tutto a vivere da squadra. Passavamo molto tempo insieme, tutta l’estate, abbiamo affrontato parecchie sfide, alti e bassi, ma ne siamo sempre uscite a testa alta grazie all’aiuto di Daniele Fiorin (l’unico, a mio modesto parere, che a livello giovanile insegna il ciclismo in ogni sua sfumatura) e Stefano Fiorin (meccanico super preparato che cura i dettagli a livello maniacale, ci ha sempre dotate dei migliori materiali possibili).
Nella categoria junior ho ottenuto varie top ten su strada, un podio a cronometro e 3 medaglie tricolori nel quartetto su pista e nella crono a squadre.

Il passaggio a élite
Dopo i due anni da junior sono passata professionista nel 2016 con il Team Servetto Giusta di Asti, squadra UCI a pochi km da casa mia, nella quale avevo già corso da allieva ed esordiente.

La scuola e lo sport
Per seguire il mio sogno ho condizionato anche la scuola, cambiando città e trasferendomi dal liceo linguistico di Alessandria a quello di Asti per essere più vicina alla squadra. Non nego che questo cambio all’ultimo anno di liceo sia stato un bell’azzardo, ma fortunatamente a scuola non ho mai avuto nessun tipo di problema, mi sono sempre impegnata al massimo e ci ho sempre tenuto tantissimo a primeggiare.
Purtroppo la scuola italiana non aiuta affatto gli studenti-atleti, anzi, oltre a non agevolare, a volte mette in difficoltà, ma per me la scuola come la bici ha sempre rappresentato una bella competizione con me stessa e da buona perfezione non ho mai lasciato nulla al caso, tanto che, nonostante la maturità affrontata al 100%, non ho mai saltato un allenamento...!!!
Io credo che sia molto difficile conciliare le due cose, soprattutto se si vuole primeggiare in entrambe, ma se ci credi davvero e ci tieni tanto da sacrificare tutto per queste due cose si può fare alla grande, inoltre credo che il destino e l’universo aiutino quelli che con la giusta intenzione credono in un sogno fortemente, sicuramente ci saranno ostacoli ma come si dice “se la strada è in salita, è perché sei destinato ad arrivare in alto e se un sogno ha tanti ostacoli vuol dire che è quello giusto...!!!”.

Due anni nel Team Servetto Giusta
Purtroppo i due anni che ho passato nella Servetto Giusta sono stati un vero calvario, il primo ancora ancora avendo avuto la maturità è passato, ma quello dopo, ovvero l’anno scorso, è stata una dura prova...!!!!

Il bivio e la decisione
Così l’anno scorso dopo un ritiro di inizio stagione, mi sono trovata di fronte ad un bivio a stagione già cominciata senza poter correre e quindi esprimermi, ho deciso, un po’ follemente devo dire, di partire per il Belgio dove sapevo esserci un calendario gare molto ricco per tutta la stagione.

La lunga e solitaria avventura belga
Ho percorso 1200 km da sola in macchina con valigie e tutto, ho alloggiato per mesi in casa di dei fiamminghi che mi hanno affittato una camera e gareggiato ogni settimana anche più volte per tutta la stagione, andando sempre con la mia macchina. Organizzandomi ero meccanico, preparatore, motivatore di me stessa…, ho persino imparato a bere poco in corsa perché nessuno mi poteva fare cambio borraccia... è stato un anno davvero duro non so neanche bene dove ho trovato la forza per fare questa lunga e solitaria avventura, credo sia stata la passione e il fuoco dentro che sento e ho sempre sentito ad indicarmi la strada e ovviamente l’aiuto costante dei miei genitori che mi hanno sempre sostenuta e incoraggiata in tutte le mie scelte.

Un anno di risultati nella nuova grande famiglia
Durante il primo anno in Belgio ho ottenuto un podio, due quarti posti, due 5^ posti e tanti altri piazzamenti nella top ten. Mi sono fatta una bella esperienza e ho incontrato persone fantastiche, sostenitori e fans che sono diventati poi anche amici!!!! Una grande famiglia insomma quella del ciclismo quassù!!!
Il 2018 esordendo con l’Equano Wase Zon Cycling team
A fine stagione ho avuto la fortuna di essere contattata da vari team in Belgio che mi avevano seguita durante le gare dei mesi precedenti. Alla fine ho scelto per la squadra Equano Wase Zon Cycling team!
Attualmente il mio 2018 è iniziato molto bene con un nuovo team del quale sono davvero soddisfatta, sia dello staff, sempre pronto ad agevolarmi in tutto, sia delle compagne... nonostante la lingua che ci divide e la cultura, abbiamo già stretto un bel legame di amicizia!!!!

I risultati
Ho già corso molte gare UCI, ottenuto risultati soddisfacenti e ho avuto anche qualche intoppo con qualche caduta...ma fa tutto parte del mestiere...!!!
Nelle gare del calendario belga sono salita sul 3^ gradino del podio dopo una lunga fuga e altre due volte nella top 10. Ho vinto una gara ad eliminazione di derny e ho preso i miei primi punti UCI classificandomi nelle prime 25 al Diamond Tour UCI 1.1, e poi sono 6^ nella classifica generale del Trofeo delle Fiandre che comprende tutte le gare della regione durante la stagione, sono un totale di circa 25 gare da marzo a settembre. Siamo più o meno a metà e ho come obiettivo di puntare al podio sarebbe un segno di ottima continuità per me e soprattutto per la mia squadra fiamminga!

Verso la seconda parte di stagione tra il ciclismo e l’università
La prima parte di stagione è quasi finita, ora inizia per me un periodo davvero pienissimo di gare, sia kermesse che gare UCI e brevi corse a tappe. Sto lavorando a ritmi serrati quest’anno, essendomi trasferita stabilmente in Belgio nella casa della squadra, in modo da potermi concentrare al 100% sul mio lavoro, rientrando in Italia solo qualche giorno ogni mese per dare gli esami all’università. Frequento psicologia e se tutto proseguirà così bene, la prossima estate mi laureerò!!!
Per questa seconda parte di stagione mi sono posta come obiettivo di risalire presto sul podio delle gare del calendario belga ed imparare molto nelle gare UCI, che sono relativamente nuove per me dato che ho solo 20 anni.”

Sei stata nominata da Anna Ceoloni con la seguente motivazione:
“Vorrei nominare Gaia Tortolina, ciclista della provincia di Alessandria che da quest’anno corre per la squadra belga Equano-Wase Zon Cycling Team. Ho pensato a lei perché è una ragazza molto determinata che potrebbe essere d’esempio a tante: l’anno scorso ha iniziato a gareggiare in Belgio e si è messa in luce con diversi piazzamenti, ora continua questa sua avventura nonostante le trasferte molto lunghe e gli studi universitari, che sta portando avanti tra l’altro con ottimi risultati negli esami.”

Cos’hai pensato appena ti abbiamo contattata e cosa ti ha portato ad accettare la nomination?
Ringrazio Cicliste.eu e Ilenia Milanese per la possibilità di raccontare la mia storia, e per le domande, interessanti e non scontate, che mi sono state poste.
Ringrazio inoltre Anna Ceoloni per avermi nominata; una ragazza dalle grandi potenzialità atletiche ma soprattutto dalla grande umiltà... valore fondamentale per fare strada nella vita in generale prima ancora che nello sport !

Da piccola hai praticato vari sport, ma il tuo cuore batteva per il ciclismo. Cosa ti dava in più rispetto agli altri?
Con la bici c’è stato subito un legame speciale, impossibile da descrivere a parole, non l’ho scelta, anche se in realtà l’ho fatto molte volte... e lei non mi ha mai lasciata...!!! Quando sono in bici mi sento a casa, sono al posto giusto nel momento giusto, semplicemente me stessa ...!!!

Quali pensi siano le basi per un buon ciclismo?
Penso che in questo sport non ci siano segreti, le basi per un buon ciclismo sono semplicemente una grande forza di volontà e spirito di sacrificio, caratteristiche fondamentali per emergere in questo sport, che solo vivendolo in prima persona ci si può rendere conto di quanta dedizione e abnegazione richieda...!!! E ovviamente una certa “moralità”, e per moralità intendo non scendere a compromessi con se stessi per arrivare per forza dove si vorrebbe, dicendo ciò mi riferisco a pratiche illecite!!!!

Il tuo sogno di diventare una professionista ti ha dato la forza di mollare tutto e partire, sconfinando all’estero e allo sbaraglio. Pensi sia stata una scelta inevitabile? Perché? La rifaresti e cosa, eventualmente, cambieresti?
Ovviamente per me è stata una scelta inevitabile e, se tornassi indietro, rifarei senza dubbio ogni cosa, in quanto anche se sono stati i due anni più complicati della mia vita, sono stati anche i più formanti e mi hanno resa estremamente più forte e consapevole.

C’è mai stato un momento in cui hai pensato di tornare a gareggiare con un team italiano? Se sì, quando?
Diciamo che negli ultimi due anni sono stata davvero impegnata e concentrata nell’indirizzare al meglio la mia stagione in Belgio!!! Qui mi trovo davvero bene, finalmente ho un team che crede in me, mi sostiene, ho stretto un buon legame con tutte le mie compagne e posso dire che è la mia seconda famiglia!!!! Ovviamente da Italiana correre in un team in Italia è un piacere e se capiterà l’occasione sarà un onore...!!! Ma almeno per adesso sento di aver trovato la mia dimensione qui!!!! E spero di continuare a crescere in questo stimolante ambiente!!!!!

Se te lo proponessero torneresti?
Probabilmente se me lo proponessero oggi non tornerei perché come ho detto prima qui sto finalmente davvero bene e ho trovato una stabilità e continuità che in Italia non avevo, in futuro chissà... per ora vivo il momento e cerco di farlo al massimo...!!!

Inseguire i propri sogni è un atto di ribellione o di fede?
Per me inseguire i miei sogni non è né un atto di ribellione né di fede ma semplicemente di coerenza... verso me stessa, la mia anima, la mia famiglia, “se non lotti per ciò che ami, finirai per amare ciò che trovi”.

La tua esperienza belga in cosa, se lo ha fatto, ti ha cambiata come ciclista e come donna?
Questa speciale esperienza mi ha semplicemente aperto un mondo nuovo, come atleta mi ha permesso di rimettermi in discussione, imparare mille cose, crescere fisicamente e mentalmente, mi sono trovata a correre con le migliori al mondo, il Belgio è davvero l’università del ciclismo, impari anche quando non sei in gara e questo mi dà uno stimolo enorme, mi sento davvero come un bambino su una giostra...!!! A livello personale sicuramente il contatto con una cultura totalmente diversa dalla nostra, lingua, tradizioni, abitudini, ho incontrati molti supporter fan pronti ad aiutarmi e sostenermi, ho molti amici qui!!!! Posso dire di essermi ambientata davvero bene, ormai mi sento quasi fiamminga...!!!

Quali principali differenze ha trovato tra il ciclismo italiano e quello belga?
Sicuramente la principale differenza è l’atmosfera, in Belgio ogni gara è una festa. Le persone si ritrovano alle gare, è tutto un evento, si vive molto più con leggerezza, ci sono tantissimi fans che ci seguono; e a differenza dell’Italia il calendario è pieno di gare. Il ciclismo in Belgio è religione, si sente quando si percorrono certe strade dove è passata la storia di questo sport, c’è un’energia pazzesca!!!!
Anche in Italia si è scritta buona parte di storia del ciclismo, ma l’atmosfera purtroppo non è la stessa!!!!!! Ad esempio, quando passo in allenamento sul Grammont mi sento nell’arena e quando quest’inverno passavo sul Poggio (la storia è passata a tutti gli effetti anche di lì) non era la stessa cosa...!!!!
Il ciclismo italiano purtroppo, nonostante abbia tra i migliori talenti al mondo, deve fare ancora molta strada a livello di sviluppo, basti pensare alle condizioni in cui versa il Velodromo di Montichiari, unico al coperto e non agibile, oppure il fatto che le donne per la legge non sono ritenute professioniste ma semplicemente dilettanti e quindi non godono dei pochi privilegi dei colleghi uomini, ecc….

Il pericolo è in uno stagno o su una cascata?
Il pericolo fa parte della di questo sport e della vita!!!! Non bisogna pensarci e vivere la vita al massimo da corsari senza limiti!!!! Ma sempre con saggezza ed intelligenza...!!!

Cosa significa per te essere competitivi?
Per me essere competitiva significa essermi preparata nel miglior modo possibile, da buona perfezionista, mi piace sempre fare e dare il massimo in ogni cosa che faccio programmare tutto al meglio in modo da non avere rimpianti a giochi fatti!!!! E poi presentarmi agli appuntamenti concentrata e determinata nell’ottenere il miglior risultato possibile e prestazioni in continuo miglioramento!!!

Hai mai pensato di continuare gli studi in Belgio?
Sinceramente non ho mai pensato di continuare gli studi in Belgio, in quanto mi trovo bene con l’università che sto frequentando, Niccolò Cusano, posso studiare on-line senza obblighi di frequenza, tranne ovviamente che per gli esami una volta al mese da sostenere a Torino. Ho finito il secondo anno e il prossimo sarà quello della laurea triennale, magari dopo, chissà, potrebbe essere una bella combinazione….

La tua esperienza belga ti sta facendo stare lontano da casa. Chi e cosa ti manca di più?
Sicuramente stare lontani da casa così a lungo da soli non è semplice ma avere una squadra che ti supporta aiuta molto, mi manca molto in primis la mia famiglia: i miei genitori, il mio cane Izoard che è come un fratello per me, mia nonna, i miei zii, ma li sento molto vicini a sostenermi e mi trasmettono molta motivazione e forza!!! Poi appena torno a casa la prima tappa è sempre da nonna Angela per un buon pasto di cucina italiana... stare lontana da casa così a lungo mi ha fatto apprezzare di più il nostro paese e la sua bellezza che molto volte viene data per scontata dagli stessi italiani mentre invece all’estero è invidiata e amata tantissimo...!!!

tortolina izoard cooker

Dove e come vedi il tuo futuro?

Cerco di impegnarmi al massimo ogni giorno per continuare su questa strada che nonostante gli ostacoli e le difficoltà mi da grandi soddisfazioni e felicità...!!! Dato che futuro e passato sono semplicemente proiezioni della mente, è il presente l’unica cosa che conta, e io cerco sempre di viverlo al massimo !!!!

La tua nomination (possibilmente avversaria) e la motivazione…
Vorrei nominare Marzia Salton Basei: una ragazza dal grande talento che come me ha iniziato a correre da G1 e ha sempre continuato con caparbietà e determinazione inseguendo il suo sogno, nonostante i molti ostacoli incontrati e sempre brillantemente superati!!!!

Ilenia Milanese
cicliste.eu
© RIPRODUZIONE RISERVATA