Sembra che le figlie abbiano un gran debole per il babbo! Siete d’accordo? Angelica Brogi e il suo movimentato sogno di libertà, divertimento, velocità e rischio.
22 novembre 2017 - Se la sua “breve” storia ciclistica non è venuta proprio un “riassuntino” non è certo perché non ci ha provato!
Poi noi, prendendoci gusto, ci abbiamo pure messo lo zampino... sarebbe stato un peccato non farle allungare ancora un po’ la strada!
A raccontarci undici anni di cambiamenti, di sfide e di conquiste in sella alla sua due ruote, è la diciannovenne fiorentina Angelica Brogi e questo è il suo bel viaggio a ritmo di musica!


Ho iniziato a correre in bici all’età di 8 anni.
Ho sempre avuto una mia passione per il ciclismo e girellavo sempre con la MTB intorno a casa. Poi sicuramente anche il vedere mio fratello più grande correre in bici, mi ha portato alla decisione di iniziare....

La mia breve storia da ciclista è stata molto movimentata.

Da giovanissima ad allieva primo anno
La prima squadra nelle categorie giovanili è stata la stessa di mio fratello, ovvero la G.S. Mage-Alfredo Binda.
Poi, da esordiente, sono passata al G.S. Olimpia Valdarnese con cui sono stata anche da allieva primo anno.

Un anno fuori regione da allieva secondo anno
Da secondo anno sono andata fuori Toscana, alla Re Artù Factory Team.
Quello in Emilia Romagna è stato un anno particolare per un incidente in allenamento che mi ha messo a dura prova, fermandomi per circa due mesi.
Ripartire è stata dura.... Ormai la stagione era conclusa e le squadre avevano già programmato per l'anno successivo, così sono rimasta al vento - come si dice in bici!

Il primo anno da Junior in solitaria
Così mi ha tesserato il mio babbo nella squadra che ha avuto per cinque anni: l’A.S.D. Brogio... (che fantasia si può dire ahahah ?). Avendo l’affiliazione federale, ha potuto farlo pur essendo stato un team maschile di dilettanti. Ora non ce l’ha più però... devo dire che mi era andata bene! ?? Ahahah per mio babbo ho un punto debole in tutto e per tutto ???.
Non ho mai pensato di smettere, anche se sapevo che affrontare il mondo delle junior da sola era difficile... quando sei sola ti senti la pecora nera del gruppo.
Ma anche se, a differenza delle altre ragazze, non avevo una squadra di appoggio, ho sempre cercato di fare il mio, tentando di dimostrare che qualcosa potevo fare anch'io.
Ho fatto il primo anno da junior “in difesa”, togliendomi qualche soddisfazione con alcuni piazzamenti e con il podio al Ghisallo.

Da Junior secondo anno il ritorno a far parte di una squadra
L'anno successivo, da Junior secondo anno, invece, mi è venuta a cercare una squadra toscana, la Pol. Vallerbike A.S.D. Castelfiorentino.
È stata la prima volta che ho risentito cosa significa non essere sola... troppo bello!

Le prime esperienze con le big da Junior terzo anno
Da Junior terzo anno, ovvero quest'anno, sono passata con Giovanni Fidanza all’Eurotarget-Still Bike Team, dove ho fatto le prime esperienze con le big al Giro del Trentino, Liberazione, Giro di Toscana, Emilia e Beghelli....

La nuova avventura nel mondo World Tour
Per l’anno prossimo ho già firmato per il Team Aromitalia-Vaiano-Fondriest, che già a fine stagione mi hanno portata come stagista a fare l'ultima corsa World Tour in Cina.
Più che un’esperienza sportiva credo che queste siano anche esperienze di vita! Mi sono divertita ?.

Non è venuto proprio un riassuntino, ma ciò provato???.
Comunque immaginavo, ho fatto il giro di mezze squadre! Vabbè, almeno ho più maglie per ricordo ??!

Ho la passione per la musica, nel tempo libero suono la chitarra e quando posso vado a vedere le corse di motocross vicino casa ?”.


Sei stata nominata da Greta Marturano con la seguente motivazione:
“Vorrei nominare la mia ex compagna di squadra Angelica Brogi perché anche lei l’anno prossimo passerà professionista con il Team Vaiano e penso che sia una grande occasione per raccontarsi e farsi conoscere”.

Cos’hai pensato appena ti abbiamo contattata e cosa ti ha portato ad accettare la nomination?
Prima di tutto ringrazio Greta per la nomination!
Mi ha fatto piacere... è sempre bello quando ci sono persone come voi che cercano di dare spazio al ciclismo femminile! Un solo grazie non basterebbe!

Gironzolavi intorno a casa tua con la mountain bike... la bici da strada è diventata la tua sola fedele compagna o alterni l’una all’altra?
Lo sterrato è il mio primo amore e per adesso sono fedele a correre solo su strada, ma dal prossimo anno mi piacerebbe fare anche il ciclocross!

Seguire le orme di tuo fratello ha comportato un po’ di sana competizione e gelosia in famiglia?
Assolutamente no, per me lui è un punto di riferimento.
Delle volte in una carriera da sportivo capitano momenti no in cui ti senti giù di morale. In questi momenti so che lui per me c'è e lo stesso io per lui! Ci facciamo forza a vicenda.

Da quel che ci hai raccontato il mondo delle due ruote accomuna te, tuo fratello e tuo papà... e tua mamma in tutto questo?
Sì, siamo una famiglia che va avanti a pane e ciclismo si può dire. Anche mia sorella correva e adesso è la nostra tifosa numero uno.
Mamma ci supporta da dietro le quinte... non é mai in mezzo alla folla, ma anche se non si vede c'è sempre!

Hai un gran bel debole per il tuo babbo... cos’avrà mai??
Ahah, credo che per quasi tutte le figlie il babbo sia speciale.
Per me lui è proprio il migliore! È il mio punto di forza. Dove c'è lui ci sono io, mi segue con tanto amore e so quanti sacrifici fa nella vita di tutti giorni!
Voglio che sia orgoglioso di me!

L’incidente in allenamento e il conseguente stop di circa due mesi, oltre ad averti impedito di trovare una squadra per l’anno successivo, cosa sono stati per te?
Sembrerà strano che dico così, ma sono quei momenti che “servono” a rialzarsi più forti di prima.... È nel periodo che tutto non va, che impari a non mollare!

L’aver gareggiato per un anno in solitaria e l’aver fatto parte di diversi team, oltre ad averti lasciato le tante maglie per ricordo, ti ha certamente dato modo di valutare le caratteristiche di ciascuna. Cosa deve essere e cosa deve avere una squadra per consentire ad un’atleta di dare il massimo?
Sì, ho girato tanti team ed ognuno, a parte le tante maglie (ahah), mi ha lasciato qualcosa di importante. Ogni squadra è stata un tassellino in più per costruirmi atleticamente e mentalmente.
Per consentire di fare il massimo, ogni squadra dovrebbe dare ad un atleta la libertà di divertirsi in bici, senza farlo diventare un peso e arrivare per forza. Anche perché è proprio quando vuoi arrivare a tutti i costi che di solito c'è sempre qualcosa che non gira nel verso giusto!

Ci racconti la tua esperienza da stagista all’ultima tappa del World Tour in Cina?
Non ero mai stata all’estero prima. Quest'anno ho preso per la prima volta l'aereo per volare in Cina e mi sono divertita tanto.
Ho partecipato alla corsa di 110 km su un percorso totalmente pianeggiante e, nonostante sia più portata per la salita, ho cercato di difendermi. Sono arrivata 11esima in volata.
Oltre a un’esperienza sportiva, è stata un’esperienza di vita! Viaggiando capisci tante cose, tanti modi e culture diverse!

L’UCI ha dedicato alle donne il Women’s World Tour, quest’anno alla sua seconda edizione. È il palco Mondiale per le donne che dedicano la loro vita alla loro passione per le due ruote.
Un palco che in Italia ha scarsa visibilità e potenzialità, nonostante i sempre più grandi risultati conquistati dal settore femminile. In che modo la Federazione Ciclistica Italiana dovrebbe muoversi per trovare la soluzione a questi problemi?
Sì, purtroppo il ciclismo femminile pecca di visibilità. Per i risultati ottenuti dalla Nazionale dovremmo essere al pari degli uomini.
Credo che dovrebbe investire qualcosa in più sul femminile e credere che anche noi possiamo dare tanto all’Italia!

È nata prima la tua passione per la bicicletta o per la musica? Cosa ti piace di entrambe?
Prima per la bici, anche se la musica c'è sempre stata.
Della bici mi piace la libertà e la musica credo che sia la giusta compagna per questo viaggio!

Che scuola hai frequentato, cosa ti ha lasciato e a cosa credi ti sia servita?
Ho frequentato l'Istituto Agrario e, nonostante non sia mai stata una grande studiosa, come tutte le cose c'è sempre qualcosa di bello che ogni esperienza ti lascia!
Mi è servita sicuramente a capire e a vedere le cose in modo più maturo!

È stato difficile gestire lo studio, il ciclismo e la chitarra?
Lo studio l’ho sempre messo in ultimo piano, anche se non bisogna fare come me, lo so benissimo ahah.
Non essendo mai andata d'accordo con la scuola in generale, mi risultava più difficile fare ciclismo. Infatti, con l'appoggio del mio babbo ho lasciato gli studi per inseguire il mio sogno! Anche per questo ho un punto debole per lui ?.
La chitarra è un mondo a parte. È lì che mi aspetta quando posso....

E le corse di motocross da dove le hai fatte saltare fuori?
A me piacciono la velocità e il rischio e prima di iniziare bici volevo proprio fare le corse di moto.
Il mio babbo faceva motocross. Quando mi ha portata a vedere una gara in un percorso vicino a casa mia, è stato amore a prima vista... volavano per aria con quelle moto... adrenalina pura lì!
Il rischio e la velocità c’erano tutte, ma poi niente, me lo hanno sconsigliato tutti... meglio così dai! ?

Angelica è...
Angelica è... non amo descrivermi, però penso di essere abbastanza socievole.
Mi piace lo sport in generale e mangiare bene, anche se quando posso mi lascio andare a qualche sgarro tipo con la pizza ??.

La tua nomination (preferibilmente avversaria) e la motivazione…
Nomino Gloria Scarsiperché credo che sia una giovane promessa del ciclismo. Saprà sicuramente farsi valere anche quest'anno!

Ilenia Milanese
cicliste.eu

©RIPRODUZIONE RISERVATA