Silvia Persico: la portabandiera Valcar PBM che non ha mai abbandonato il ciclodromo di Cene.
La passione per il ciclismo mi è entrata dentro quando avevo poco più di sei anni - dice Silvia - e le prime pedalate le ho mosse al ciclodromo di Cene, paesello in provincia di Bergamo in cui abito; lo stesso ciclodromo dove tutt’ora trasmetto la mia passione ai bambini che stanno entrando nel mondo del ciclismo.

Ho percorso tutte la categorie giovanissime nella "Scuola Ciclismo Gazzanighese" del presidente, nonché ex ciclista professionista, Mauro Zinetti. Con il salto nella categoria Esordienti, sono passata a vestire i colori della Valcar PBM. La prossima stagione sarà il 9° anno consecutivo che vestirò la maglia blu-fucsia.
È come una grande famiglia e non smetterò mai di ringraziare il presidente Valentino Villa che mi permette di svolgere questo fantastico sport, mettendo a disposizione i mezzi finanziari e meccanici.


Diploma e Giro d'Italia
Quest’anno è stato un anno molto particolare, ho concluso la scuola affrontando l’esame di maturità al mattino e al pomeriggio ho partecipato alla prima tappa del Giro d’Italia, in cui ho visto un sogno avverarsi.

Dalla strada al ciclocross...
La stagione su strada è terminata e domenica prenderò parte alla mia prima gara stagionale di ciclocross a Cles (Trentino). Lo scorso anno sono ritornata a vestire la maglia azzurra, partecipando alla coppa del mondo di Fiuggi, e al Mondiale in cui purtroppo a causa di un problema meccanico all’ultimo giro ho visto sfuggire la possibilità della top ten.
Quest’anno sono molto determinata e spero in una convocazione in maglia azzurra per gli appuntamenti più importanti della stagione ciclocrossistica.

Una passione contagiosa
Con il tempo la mia passione per la bicicletta ha contagiato tutta la famiglia, i miei genitori mi supportano ogni giorno, così come i miei fratelli Andrea, Simone e Davide - che tutt’ora gareggia ed il prossimo debutterà nella categoria juniores nella squadra del mio paese - e Chiara, mia sorella minore.
Ho un amore sfrenato per il ciclismo, è un’ottima scuola di vita unita in un’unica famiglia.

Il ciclodromo di Cene è una pista ciclabile nei pressi del campo sportivo comunale di cui si è parlato recentemente per le voci - poi smentite - sulla sua chiusura.
Si sente sempre più parlare di strutture ed ambienti sportivi che rischiano di chiudere i battenti a causa di inadeguatezza, incuria e mancanza di fondi per le manutenzioni, ma anche di scarso interesse da parte delle amministrazioni e delle proprietà.
Dopo aver utilizzato la pista ed esserci cresciuta e continuando a viverla con i bambini a cui insegni, qual è la tua opinione in proposito?
Sono convinta che strutture del genere siano fondamentali per la crescita del ciclismo giovanile in quanto sono il luogo più sicuro dove praticare lo sport che amo.
Sono proprio le società ciclistiche e le amministrazioni locali che dovrebbero valorizzare queste strutture sfruttandone l’immenso potenziale, che va ben oltre la sola pratica del ciclismo.

Quando è iniziata, cosa ti spinge e quanto ti impegna la tua esperienza con i bambini? Cosa significa per te e cosa porti a casa dopo essere stata con loro?
Stare a contatto con i bambini è per me un’opportunità fantastica. Oltre che trasmettere loro la mia passione ho la possibilità di vivere insieme a loro le emozioni delle prime pedalate.
Posso dire di non aver mai abbandonato il ciclodromo perché dopo aver lasciato la categoria giovanissimi ho cominciato sin da subito a seguire i bambini della SC Gazzanighese.

Dopo quasi nove anni, ti possiamo definire una “portabandiera” della Valcar PBM… cosa ti piace della tua squadra? Quali sono i suoi punti di forza?
La Valcar PBM ormai non è più solo una squadra, ma è diventata la mia seconda famiglia. In questi 9 anni sono sempre stata seguita al meglio grazie alla passione che muove tutto lo staff Valcar ed in particolare alla dedizione di Valentino Villa, che ogni giorno dedica uno spezzone della sua vita a noi ragazze.

Finita la stagione di strada, ora tocca al ciclocross.
Quale delle due discipline preferisci e per quali motivi?
Il ciclismo su strada e il ciclocross sono due discipline molto differenti. Penso che nel momento in cui fossi costretta a scegliere una delle due inevitabilmente sentirei la mancanza dell’altra.
Del ciclismo su strada amo la collaborazione di squadra, senza la quale risulterebbe impossibile raggiungere traguardi importanti.
D’altro canto il ciclocross mi permette di togliermi qualche soddisfazione personale in più e soprattutto di divertirmi guidando la bici su terreni difficili.

In cosa ti sei diplomata?
Dopo il diploma e oltre all’attività ciclistica, a cosa ti dedichi nella vita?
Mi sono diplomata in servizi commerciali ed ora ho deciso di dedicare un anno solamente al ciclismo.

Come riesci a conciliare tutti gli impegni sportivi e non?
Ora mi viene facile conciliare gli impegni e lo sport visto che ho tutta la giornata libera. Era molto più difficile fino allo scorso anno, quando la mattina dovevo andare a scuola.

Cosa vedi nel tuo futuro?
Nel mio futuro vedo la bici. Ora come atleta, ma non so cosa mi riserverà il futuro. L’idea è quella di restare sempre nell’ambiente.

Matteo Romanelli ph

Ilenia Milanese
cicliste.eu

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