Ciclismo è: sport, passione, sacrificio, motivazione, benessere e salute.
09 ottobre 2017 - Oggi vi presentiamo Francesca Meazzo, ciclista diciassettenne al suo primo anno da Juniores dell’A.S.D. Scuola Ciclismo Lions D - Cavarzere.
Francesca ha iniziato ad andare in bici all’età di nove anni.


“Tutto è iniziato per gioco, con la scuola, e da questo gioco è iniziata la mia passione. Ho provato quasi tutte le specialità del ciclismo: strada, crono, pista, mtb... ma solo di una mi sono letteralmente innamorata: la bici da strada.

È da ormai otto anni che il ciclismo fa parte della mia vita. Le giornate senza allenamenti non sono giornate e le domeniche passate in casa senza gare non so nemmeno più cosa siano.
Rimanere a casa il sabato sera e uscire poco con gli amici sono alcuni dei sacrifici da fare. Questi e, soprattutto, la fatica per gli allenamenti e le gare vengono però tutti ripagati.
Ogni volta che salgo in bici sono felice, mi sento bene. E anche i risultati raggiunti in questa prima stagione tra le junior mi hanno soddisfatto.
Sono una diabetica di tipo 1 e, poiché il mio pancreas non produce insulina, sono costretta a fare delle iniezioni.

 

Questo problema un po' mi penalizza perché, a differenza di una ciclista “normale”, che può non riuscire a finire le gare per tanti motivi, a me capita di essere costretta a fermarmi a causa della malattia.

Dover tenere sotto controllo la glicemia e stare molto attenta alle dosi di insulina da fare prima degli allenamenti e delle gare, per riuscire a dare il massimo, è un ulteriore sacrificio da fare.
Quest’estate, dopo essere stata contattata dal Team Novo Nordisk Pro Cycling - una squadra formata da ciclisti professionisti diabetici, sono stata in America per uno stage durante il quale sono stata sottoposta a tutti i test necessari (riguardanti sia l’attività ciclistica, che il diabete) per aiutarmi a migliorare le prestazioni ed eventualmente, in futuro, entrare a far parte della squadra. Ho già appuntamento con loro anche per il prossimo anno, per proseguire con dei test e dei lavori più specifici.

Il ciclismo mi aiuta moltissimo per la mia malattia e vi spiego il motivo.
Da quando ho iniziato a fare ciclismo, la glicemia - che è il valore dello zucchero nel sangue - si è abbassata perché, facendo attività fisica, brucio calorie, grassi e, di conseguenza, anche zuccheri. Così, durante la stagione il valore migliora, mentre, durante la preparazione invernale, non andando i bici e limitandomi per lo più alla palestra, brucio meno e la glicemia resta alta, costringendomi a fare più iniezioni di insulina (ormone che abbassa il livello di zucchero nel sangue). Sono seguita da un diabetologo che mi tiene monitorata proprio per studiare questo andamento.

Ero molto piccola, avevo circa tre anni quando mi è stato diagnosticato il diabete.
Convivere con la malattia e i sacrifici che ne derivano, compresi quelli per seguire la mia passione per la bicicletta, fanno parte di me e del mio stile di vita….
Non so cosa significa vivere senza questa malattia e non riesco ad immaginare la mia vita senza il ciclismo…. Io, la bici e il diabete siamo una cosa sola.”


Sei l’esempio lampante di come lo sport e l’attività motoria abbiano il potere di migliorare la salute fisica e psichica di ognuno di noi.
Quanto la tua passione per le due ruote ti ha aiutata ad affrontare e a convivere meglio con la malattia?
Mi ha aiutata tantissimo facendomi capire che, per far bene un allenamento e soprattutto una gara, la mia condizione fisica doveva essere ottimale e i valori della glicemia dovevano essere buoni.
Mi ha motivata a controllare meglio sia l’alimentazione, sia il dosaggio dell’insulina.

Praticare ciclismo significa impegnarsi sia in un’attività individuale, che di squadra.
Cos’è per te la squadra e come la vivi? In che modo, invece, le tue compagne di squadra vivono te?
Purtroppo nella mia squadra attuale sono l’unica donna junior e mi alleno per la maggior parte delle volte con gli esordienti, gli allievi o gli junior - seguita ovviamente dal mio direttore sportivo.
Questi ragazzi ormai mi conoscono da quando ero giovanissima e, soprattutto il mio DS, mi ha sempre supportata anche a gestire i miei problemi di salute durante allenamenti e gare.

Qual è la gara o il risultato che ti ha soddisfatto di più in questa stagione?
Non ho avuto grandi risultati, ma sono molto contenta di aver sfiorato il podio in una gara internazionale in Austria - che, sinceramente, non pensavo nemmeno di portare a termine.
Ogni gara è una sfida con me stessa e con la mia malattia perché per riuscire a portarla a termine non mi servono “solo le gambe” e la forza di volontà, ma anche la giusta combinazione tra alimentazione e dosaggio dell’insulina.

Lo stage in America con il Team Novo Nordisk che significato ha avuto per te? Hai avuto dei benefici?
Sono stata orgogliosa di indossare la maglia del Team Novo Nordisk.
Ho conosciuto dei ciclisti professionisti - e non - che hanno il mio stesso problema, con i quali mi sono potuta confrontare su come gestire la malattia, sia in allenamento che in gara. Ho instaurato nuove amicizie con ragazzi provenienti da diversi Paesi del mondo che hanno la mia stessa passione: il ciclismo.
È stata una esperienza indimenticabile!

Quale città o quale Paese sogni di visitare?
Il prossimo anno vorrei ritornare in America a rifare questo “ritiro”.

Chi è Francesca?
Una ragazza determinata e testarda.

Il tuo desiderio più grande?
Il mio desiderio più grande è entrare a far parte del Team Novo Nordisk come atleta professionista.

Cara Francesca,
la vita ci pone davanti degli ostacoli e sta a noi trovare il modo e la forza di vederli come stimoli ed opportunità. Dai limiti nascono le sfide, dai problemi le occasioni….
Che passione, forza, grinta e determinazione ti accompagnino sempre e che il tuo sogno più grande si realizzi.

Ilenia Milanese
cicliste.eu

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