Hanno dato il via ai lavori il presidente del Veneto Zaia, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giorgetti, il presidente del Coni Malagò, il presidente dela Fci Di Rocco, Il presidente del Cr Veneto Michieletto.

 

È partita oggi a Lovadina di Spresiano, cittadina a pochi chilometri da Treviso, la realizzazione del nuovo Velodromo che ha tutte le carte in regola per diventare un gioiello impiantistico internazionale per il settore. A dare ufficialmente il via ai lavori sono stati il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il Presidente del Coni Giovanni Malagò, il Presidente della Federciclismo Renato Di Rocco e quello del Credito Sportivo italiano Andrea Abodi, oltre a Massimo Pessina, Presidente delle Pessina Costruzioni, azienda che realizzerà il Velodromo e lo gestirà per i prossimi 50 anni. Presenti anche il presidente del Comitato regionale Veneto, Igino Michieletto e Remo Mosole.

La struttura sarà realizzata in un’area di 85 mila metri quadrati, occuperà quasi 30 mila metri quadrati di superficie e sarà pronta in 18 mesi. Un sogno coltivato da oltre trent’anni dalla famiglia di Remo Mosole e negli ambienti dello sport e pedale veneto e trevigiano, che finalmente sta per diventare realtà.

“È una grande soddisfazione perché siamo arrivati ad un punto fermo e di partenza – ha sottolineato dal canto suo il Presidente Renato Di Rocco –. Avendo a che fare con imprenditori seri sono convinto che questa volta riusciremo a spuntarla prima del previsto. E’ stata una storia lunga legata alla burocrazia e la Federazione ha gestito in prima persona direttamente e siamo contenti che tutto si sia risolto nella maniera migliore. Un grande grazie lo rivolgo al Sottosegretario Giorgetti perché effettivamente c’è stato sempre dall’inizio alla fine e mi auguro che ci sia anche il giorno dell’inaugurazione”.

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti ha dichiarato: “Questa è un’opera che abbiamo voluto fortemente da tantissimi anni. Dopo tante vicissitudini siamo riusciti ad arrivare a questa giornata storica per il ciclismo italiano e per il Veneto, terra d’eccellenza per questo sport. Mi prenoto già per l’inaugurazione, nella convinzione che questo Governo tra 16-18 mesi ci sia e io possa tornare ad inaugurarlo come Sottosegretario, dopo averlo visto nascere, quando era solo un semplice emendamento presentato dai deputati veneti nelle varie sessioni di bilancio che ho seguito negli anni quando ero solo il Presidente della Commissione.”

“I sogni – ha detto Zaia ringraziando la tenacia di Remo Mosole e di quanti lo hanno sostenuto e affiancato – camminano sulle gambe e la volontà degli uomini, ed è quello che è successo qui. Il Veneto, per antonomasia terra di sportivi, di ciclisti, di appassionati, è orgoglioso di essere protagonista di quella che è una vera e propria svolta storica dell’impiantistica sportiva del ciclismo nazionale, dopo i fasti del mitico Vigorelli di Milano, e sta per diventare una delle capitali mondiali di questa disciplina spettacolare e amata da esperti e non”.

“Scriviamo la storia dell’impiantistica dedicata alla velocità – ha aggiunto il Governatore del Veneto che è da sempre un grande appassionato di ciclismo – dopo che grandi atleti veneti hanno scritto quella delle vittorie con già 31 medaglie olimpiche, mondiali e europee sul petto. I meno giovani non hanno di certo dimenticato l’età dell’oro che negli anni Sessanta videro i trionfi olimpici e mondiali del duo padovano Beghetto-Bianchetto, il tandem che fece sognare gli appassionati con gli ori di Roma ’60 e Tokio ’64, e poi Dino Zandegù, Massimo Strazzer, fino ad arrivare ai trionfi di oggi di Elia Viviani, a cominciare dall’oro olimpico di Rio de Janeiro. Su pista o su strada, il Veneto del pedale non ha mai fatto mancare il suo apporto e tra poco avrà la possibilità di vedere all’opera i più grandi campioni internazionali”.

Presidente del Coni Giovanni Malagò: “In Italia abbiamo un disperato bisogno di impianti. Per avere dei campioni a livello mondiale servono gli impianti, come serve una casa per avere una famiglia. Questo velodromo sarà il luogo ideale per far allenare, crescere e maturare i campioni del domani. E già per Tokyo 2020 abbiamo delle grandissime opportunità e quindi prima entra in funzione il Velodromo di Spresiano meglio è per lo sport italiano. Se pensiamo a quello che è riuscito a fare lo sport italiano con gli impianti che abbiamo adesso, quando avremo una struttura come quella che verrà costruita qui c’è solo da sognare”.

Presidente del Credito Sportivo italiano Andrea Abodi: “Questo di Spresiano può essere un esempio virtuoso anche per tutte le altre discipline sportive su come fare un impianto del futuro con gli strumenti finanziari nuovi ed innovativi. La Federciclismo è stata lungimirante nell’immaginare prima e realizzare una soluzione di questo genere che consentirà di realizzare un’opera unica nel suo genere in Italia. E come Credito sportivo siamo orgogliosi di aver partecipato e di aver aiutato a dare impulso e vita, così come la nostra banca da sessant’anni ha fatto per quasi venticinquemila impianti ed iniziative sportive”.

Massimo Pessina, Presidente delle Pessina Costruzioni: “Noi siamo orgogliosi come impresa di essere protagonisti di un’iniziativa unica nel suo genere in Italia. Questo sarò il primo Velodromo che verrà costruito in project financing nel nostro Paese. Il velodromo di Spresiano verrà costruito e gestito dal nostro Gruppo per i prossimi 50 anni. E per noi una sfida in cui ci siamo, costruiremo e rimarremo qui per molti anni. Per questo vogliamo costruire prima e bene per poi gestirlo sempre meglio. Grazie anche all’impulso di un geniale imprenditore come Remo Mosole faremo grandi cose qui alle Bandie, in questo parco che è un vero gioiello per tutti gli sportivi”.

Soddisfatto ma un pochino commosso Remo Mosole. “Finalmente il sogno si avvera – ha ricordato evidenziando i numerosi passaggi burocratici che le procedure hanno dovuto affrontare – e ora avanti tutta affinché la date per la completa realizzazione siano rispettate. Sarà un impianto che molti ci invidieranno”.

“Oggi per il ciclismo è una festa – ha ricordato dal canto suo Igino Michieletto – per la posa della prima pietra ma anche per i lavori che sono già iniziati e che si concluderanno per la fine del 2020 e forse anche prima. Una situazione positiva che va a colmare una lacuna causata delle situazioni che si sono crete con il blocco del Velodromo di Montichiari. Per il ciclismo veneto è un giorno importante. Una festa che si sarebbe potuta celebrare prima a causa dei pesanti ritardi burocratici che si sono verificati ma, al di là di questo, siamo contenti e guardiano avanti con grande fiducia”.

Il progetto prevede la costruzione di un Velodromo con 6.055 posti per spettatori paganti (cat.1A). L’area, di proprietà della ditta Mosole Spa, ha una superficie pari a 89.236 mq. In sede di gestione il concessionario dovrà concedere l’uso gratuito dell’impianto alla Federazione Ciclistica italiana per un periodo di 150 giorni l’anno, garantendo la presenza del personale e dei servizi necessari per l’utilizzazione, nonché la disponibilità gratuita per l’intero anno solare di locali ad uso ufficio e magazzini così come specificato nelle condizioni della convenzione. L’area è facilmente accessibile da ovest (Vicenza, Verona, A4), da sud (Venezia), da est (Friuli Venezia Giulia) e da Nord (Belluno). Inoltre la futura Pedemontana Veneta avrà la propria uscita a 500 m dall’area di progetto.

DATI IN SINTESI

Durata della concessione: 50 anni. Durata della costruzione: 2 anni Inizio dei lavori: luglio 2018
Valore dell’opera: 28,8 mln Superficie area: 90.000 mq

6.000 posti a sedere Superficie verde: 22.000 mq

Francesco Coppola