“Sostegno alla maternità delle atlete, di cui al D.P.C.M. 28 febbraio 2018 recante riparto delle risorse del Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano” è la notizia di giovedì 10 maggio pubblicata dal sito sportgoverno.it. Limiti e requisiti del grande passo che si fa strada tra diritti calpestati e discriminazioni, verso un orizzonte ancora lontano, ma che pare stia cambiando colore.

12 maggio 2018 - Era il 3 gennaio scorso quando vi avevamo comunicato l’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2018, illustrandovi le importanti novità previste dall’istituzione del fondo di sostegno del potenziamento dello sport italiano, riguardanti il mondo sportivo femminile italiano (lettere d) e f) comma 369 dell’articolo 1 della Legge dello Stato 27.12.2017 n. 205, Legge di Bilancio 2018 - Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020).
Cifre e modalità di utilizzo dell’importo complessivo del fondo “pari a 12 milioni di euro per l'anno 2018, a 7 milioni di euro per l'anno 2019, a 8,2 milioni di euro per l'anno 2020 e a 10,5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021” sarebbero state disposte entro il 28 febbraio di ogni anno, con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con gli altri Ministri interessati.

Ecco che alla data del 28 febbraio scorso è stato firmato il provvedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze (registrato dalla Corte dei Conti il 29 marzo ed entrato in vigore il giorno della sua pubblicazione avvenuta il 16 aprile) che, nella tabella riportata all’articolo 2, introduce la ripartizione del suddetto fondo, assegnando alla maternità delle atlete le seguenti risorse:

• per l’anno 2018: 3 milioni di euro;
• per l’anno 2019: 0,5 milioni di euro;
• per l’anno 2020: 1 milione di euro;
• a decorrere dall’anno 2021: 1 milione di euro.

Il successivo articolo 5 elenca, ai commi 2 e 3 riportati nell’immagine allegata, i requisiti necessari per poter inoltrare la richiesta del contributo che dovrà essere inviata tramite posta elettronica certificata all’Ufficio per lo Sport, il quale erogherà il contributo “fino a un massimo di dieci mensilità di importo pari a mille euro ciascuna a far data dall’ultimo giorno del mese successivo a quello in cui è effettuata la richiesta”.
L’ultimo comma del medesimo articolo precisa che “le richieste verranno soddisfatte secondo l’ordine temporale di ricevimento, verificato anche in via prospettica, delle risorse destinate con la tabella di cui all’articolo 2 del presente decreto al sostegno della maternità delle atlete”.

“Pertanto” - come riportano le linee guida di cui al link riportato in basso - “la presentazione della richiesta, ancorché ricorrano tutte le condizioni previste dalla legge, non costituisce diritto all’ottenimento del beneficio ma è subordinata alla capienza del fondo”. A conclusione delle stesse, è precisato che “hanno diritto alla percezione del contributo le atlete che in data 16 aprile 2018 si trovavano nelle condizioni richieste dalla legge e dall’articolo 5 del d.p.c.m. medesimo e che quindi a quella data non avevano superato il sesto mese di gravidanza”.

Lo stesso articolo 1 comma 369 alla lettera f) della Finanziaria 2018 prevedeva che il fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano supportasse la realizzazione di eventi sportivi femminili di rilevanza nazionale e internazionale. A tal riguardo è lo stesso D.P.C.M. 28 febbraio 2018, recante «utilizzo delle risorse del Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano» di cui all’articolo 1, comma 369, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, all’articolo 6 a indicare che per “Gli altri eventi sportivi”, compresi quelli femminili di rilevanza nazionale e internazionale, potranno essere inoltrate, sempre all’Ufficio per lo Sport, le richieste di contributo, fino ai massimi complessivi indicati nella tabella all’articolo 2:

• per l’anno 2018: di 3,5 milioni di euro; • per l’anno 2019: di 2 milioni di euro; • per l’anno 2020: di 4 milione di euro.

Due segni importanti, quanto discutibili quelli che ha dato lo Stato Italiano al movimento femminile dello sport, incatenato dallo stesso al dilettantismo dalla Legge n. 91 del 23.05.1981. Dopo aver raggiunto il sacrosanto diritto ad essere mamme e l’equiparazione degli eventi sportivi femminili e di quelli maschili, l’augurio è che si stia spianando la strada verso la vittoria di un diritto subdolamente negato, il diritto di una donna di fare dello sport la sua professione e di essere tutelata.

Trovate le linee guida per la richiesta a questo link: http://www.sportgoverno.it/media/106046/linee_guida_richiesta_maternita_atlete.pdf e il modello da compilare qui: http://www.sportgoverno.it/media/106043/modello_richiesta_contributo_maternita_atlete.pdf

Ilenia Milanese
cicliste.eu

Il testo del decreto: https://www.sportgoverno.it/archivio/notizie/dpcm-28-febbraio-2018.aspx
Il nostro precedente comunicato: https://www.cicliste.eu/redazione/comunicati/342-sostegno-della-maternita-delle-atlete-il-diritto-conquistato-delle-escluse.html

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